Noyz Narcos & Fritz Da Cat presentano “Localz Only”: “Questo disco non è per tutti”

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Da una parte Noyz Narcos, uno degli esponenti più veraci della scena hip hop romana. Dall’altra un produttore leggendario come Fritz Da Cat, che ha cominciato a fare beat quando ancora il rap in Italia era agli albori. Mettili assieme e ottieni “Localz Only”, un disco a due che si distacca dalla maggior parte delle produzioni attuali, in uscita l’1 giugno per Universal. Ecco come i due hanno parlato del disco.

Innanzitutto, come nasce la collaborazione?
Noyz Narcos: Il disco nasce dalle altre collaborazioni che avevamo avuto, oltre che dal tour che ci ha portato in giro per l’Italia assieme a Ensi. Nel tempo passato in viaggio abbiamo cominciato a parlarne e così, un po’ per caso, è nata l’idea.

È stata una sfida adattarsi alle esigenze dell’altro?
Fritz Da Cat: Ci siamo trovati a metà strada, in un’interzona. Dopotutto abbiamo dei punti in comune, ma anche molte differenze.
Noyz: Sì, è stata una sfida adattarsi a dei beat a cui non ero abituato. Ma allo stesso tempo non c’è stato niente di forzato, abbiamo sempre fatto soltanto le cose che piacevano a entrambi.

Non ci sono mai stati momenti di tensione?
Fritz: Diciamo che siamo riusciti a rimanere sul filo del vaffanculo. [ride]

I sample del disco rimandano a un immaginario musicale omogeneo, tra il country e il blues: è una scelta precisa o è qualcosa che è emerso man mano in fase di registrazione?
Fritz: Il disco ha questo flow che mi piace definire desertico. Anche questo non è stato qualcosa di voluto, ma piuttosto di randomico. L’ispirazione è venuta da un film degli anni ’90, Tremors, ma anche dai tanti blog di country e rock blues visitati durante la fase di documentazione. Alla fine dipende tutto dalle circostanze: quando ho registrato Novecinquanta avevo vicino questo negozio di musica, Metropolis, e la maggioranza dei sample viene dai dischi che ho comprato lì. Semplicemente perché quel posto era vicino…

Il titolo dell’album?
Noyz: “Localz Only” è un po’ come quei cartelli di avvertimento. Avvisa l’ascoltatore del fatto che questo disco non è per tutti. Nel senso, può piacere a tutti, ma se a uno non piace… se ne può anche andare affanculo!

Tra l’altro la title track è anche il primo singolo…
Fritz: È stata una delle ultime tracce che abbiamo registrato e racchiudeva un po’ tutto l’immaginario che avevamo in mente per questo album. Per questo lo abbiamo scelto, anche se è un pezzo senza un ritornello che ti prende al primo ascolto.

Fritz, tu sei abituato a fare dischi con tantissimi mc, un po’ tipo compilation: non è stato strano lavorare con un solo rapper?
Fritz: A me Noyz è uno dei pochi rapper italiani che piacciono davvero, ogni volta che mette giù una rima è una goduria. Mentre può capitare che senti la rima di un mc e dici “stava meglio la base strumentale e basta”, con lui non succede mai.

I featuring (Salmo, Ensi e Jack The Smoker) sono pochi…
Fritz: Non volevamo fare il disco come tutti gli altri con il solito circolone di gente. Infatti abbiamo tenuto solo quello che ci convinceva, mentre altre collaborazioni le abbiamo tagliate, magari non perché non erano belle, ma perché non si adattavano all’album. Tra l’altro vorrei precisare che non ci sono solo i featuring con gli mc, ma anche con dei beatmaker d’eccellenza come Zef, Mace e Shablo.

In questi giorni escono o sono usciti anche i dischi di Nitro, Two Fingerz e Achille Lauro: non temete il sovraffollamento?
Fritz: In questo momento il rap in Italia è così grande che ce n’è per tutti, per cui non ha senso avere paura degli altri player in gioco. Lo spazio non manca!

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