Parisse Vagabond nuovo disco per l’artista italo canadese

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Parisse, artista poliedrica che ha pubblicato anche in Italia su Sony “Vagabond” suo primo progetto solista.
Quanta pressione hai avvertito nelle fasi immediatamente precedenti alla pubblicazione del tuo primo disco? Quanto tempo hai impiegato a comporlo e a registrarlo?
Fortunatamente nessun tipo di pressione, il progetto si è evoluto in modo del tutto naturale. Le canzoni le ho scritte in diversi momenti della mia vita, ho scelto poi negli ultimi mesi quelle che più mi rappresentano in questo momento, e così è  nato ‘Vagabond’.

E’ passato quasi un mese dall’uscita italiana con distribuzione Sony, hai già a disposizione qualche riscontro? In quale  paese o territorio sta andando meglio?
La grande accoglienza che sta ricevendo questo album è un enorme traguardo. I maggiori network radiofonici italiani stanno sostenendo il mio singolo ‘My baby’s gone’ con entusiasmo, e abbiamo raggiunto proprio in questi ultimi giorni la Top 50  del Music Control. Altri segnali molto positivi arrivano dal Canada, dove è nelle prime posizioni dei Top Digital Release e dal Brasile, dove qualche mese fa il mio primo singolo ‘Feel like runnin” contenuto nell’album, è stato ai primi posti in  classifica per diverse settimane. Tutto questo per me è una gioia molto grande.

Quali sono state le influenze musicali principali che ti hanno portato a forgiare il tuo sound personale?
Ho sempre amato il mondo della musica soul, quello legato soprattutto alla Motown dei primi anni 70 e 80, interpreti come Marvin Gaye e Barry White sono tra i miei preferiti. Ma allo stesso tempo, anche le grandi autrici e cantautrici come Diane Warren, Carol King e Joni Mitchell hanno da sempre  rappresentato una enorme fonte di ispirazione per me e la mia musica.

Qual è il tuo obiettivo artistico nel fare musica?
Fare musica è una esigenza, non c’è confine tra quello che vivo e quello che canto. Un desiderio profondo di condividere le proprie emozioni, e se queste arrivano al cuore di chi ascolta, è il traguardo più grande che si possa desiderare di  ottenere.

Stai preparando un tour? Con quanti elementi  andrai on stage? Quanto preferisci la dimensione live da quella in studio?
Il 13 Novembre sarò al Blue Note di Milano, come prima tappa, in formazione acustica. Seguiranno poi altri appuntamenti in  Italia, tra cui un mini tour nel circuito Feltrinelli e Fnac, dove sarò accompagnata da due chitarristi. Sono in progetto  anche concerti in Brasile e in Canada nel 2012. Amo il live, amo il contatto che in queste occasioni si stabilisce col  pubblico perchè Le canzoni prendono come una nuova vita.

Che ne pensi dell’era 2.0 e dell’eterna controversia che riguarda internet e l’illegal file sharing?
Ci vorrebbe più tutela per chi scrive e produce musica, per chi mette tutto se stesso nel farla e che ha diritto di vedersi riconosciuto quello che merita, nuove idee che siano al passo con il cambiamento che stiamo vivendo.

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