Professor Green presenta At Your Incovenience

Professor Green arriva a Milano per presentare il suo nuovo album “At Your Inconvenience” uscito il 7 di febbraio per Emi Music, e col suo tipico accento inglese (per noi italiani abbastanza difficile da comprendere) ci racconta del suo passato, del suo presente e soprattutto del suo futuro, con tanto di sogni nel cassetto. “At your inconvenience” racconta “è un album innanzitutto più breve del precedente (Alive ‘til i’m dead,  del 2009), con una direzione più chiara in generale, dalla registrazione alla promozione fino poi all’allestimento del tour. E’ un passo in avanti rispetto al precedente album e soprattutto non rappresenta assolutamente il suo seguito, è un lavoro molto diverso. Ho preso consapevolezza della mia voce e anche confidenza.
Con Dolcenera, con la quale ha registrato il brano versione italiana di “Read all about it” cantanta con Emeli Sandè, c’è stato un lungo scambio di mail, i due hanno registrato il brano in momenti diversi, si sono incontrati solo pochi giorni prima della conferenza. “E’ un’artista incredibile, con una voce incredibile. Sono rimasto davvero stupito da lei, mi domando come sia possibile che una voce così potente venga fuori da un corpo così minuto.” Parole di affetto anche nei confronti di Emeli Sandè, l’emergente artista che aveva già lavorato con Professor Green nel suo album precedente. “E’ un’artista straordinaria, abbiamo un rapporto lavorativo meraviglioso”.
Amante delle collaborazioni con altri artisti, da Lily Allen a Example a Mike Skinner dei The Streets , ci svela che il suo sogno sarebbe quello di lavorare con i Prodigy e che, aspetto ancora più interessante, sta lavorando perché questo accada.  Smentisce invece i rumors su una possibile e imminente collaborazione con Chris Martin, leader dei Coldplay, anche se “mi piacerebbe moltissimo lavorare con lui un giorno, si vedrà”.

Non è invece un grande fan della nu rave britannica, di gruppi quali Klaxons che sono da sempre molto amati : “non sono un grande fan di questa nu rave, preferisco la vecchia”. Ospite internazionale al prossimo festival di Sanremo, si dichiara abbastanza nervoso al riguardo.“Non conosco lo show di Sanremo ma so che è molto importante qui in Italia. Sento molta pressione addosso, sono eccitato e rispetto molto la gara.” Musicalmente è un puro figlio degli anni  ’90, cita tra i suoi artisti preferiti Oasis, The Beatles, Nirvana, Portishead, Jungle ma soprattutto Notorius B.I.G. “Lo ascolto da quando avevo 11 anni , è stato il primo rapper che ho ascoltato ed è ancora oggi il mio rapper preferito in assoluto.” Per ora non sono previste date live nel nostro Paese oltre alla veloce apparizione sul palco dell’Ariston, ma ammette di voler tornare in Italia presto. “Per me i la parte live del mio lavoro è molto importante, la gente deve sentire un concerto di un artista, non basarsi solo sul disco. Bisogna godere dell’enegia.” Sul palco con lui non sono dj ma anche una vera e propria band con chitarre basso tastiere e batteria. “è una produzione importante. È musica dal vivo, deve essere dal vivo, e spero di poter continuare a fare quello che faccio ora : essere in giro facendo il mio lavoro.

Denise D’Angelilli

 

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