Roberto Vecchioni, il professore a Sanremo

sanremo 2011

Il professore della musica italiana, Roberto Vecchioni, ha portato in gara a Sanremo una delle canzoni più apprezzate.

“Chiamami Ancora Amore” è uno dei brani più amati dopo la prima serata. Com’è nato?
Quando ho scritto questa canzone ero a Roma, e non riuscivo a dormire. Ricordavo di quando da bambino giocavo sui prati della Val d’Aosta, perché andavo là in vacanza, e pensavo ‘com’è bella l’Italia’. Poi quella stessa notte pensavo a quando andavo all’università e ai discorsi che facevo con i miei amici, in cui discutevamo di cosa avremmo voluto cambiare del nostro mondo, e mi dicevo che eravamo dei fighi, con idee straordinarie. A quell’età lì ho imparato che la cultura salva da tutto, che è una cosa straordinaria. Imparavo, leggevo e mi dicevo ‘quanto sono incapace di capire questi pensieri così alti’. Leggevo e non mi bastava mai, ero innamorato dei grandi scrittori italiani. Anche delle canzoni italiane. Alcune canzoni sono opere d’arte, piene di poesia. In tutto questo io ho sempre visto il mio paese davanti a tutti gli altri paesi: noi abbiamo inventato il futurismo, avevamo grandi artisti e poeti meravigliosi, e tutto questo improvvisamente, negli ultimi 20 anni…plaff! Cosa conta chiudersi nel proprio orto, stare lì e sbattersene? Questo non potrà mai essere cultura. Tutto questo che sto dicendo è concentrato in questa canzone. Però…

C’è un però?
…Le canzoni devono parlare da sole. Quello che si mette nelle canzoni è di tutti, non solo di chi le scrive. Il nocciolo di questo brano in particolare è nella frase ‘questa maledetta notte dovrà finire’: non sono un mago, ma sono un romantico e un idealista, e penso che finché ci saranno quelli con i nervi e il sangue per dire certe cose, questa notte finirà. Aggiungo ancora un pensiero: questa canzone è la meno autobiografica tra quelle che ho scritto, è proprio per tutti.

sanremo 2011

Quale altra caratteristica ha questo brano?
Questa canzone ha due o tre cose, per me, divertenti: una è che non dico che bisogna amare; troppo facile, lo sappiamo tutti. Io sto dicendo che bisogna parlare d’amore, che è una specie di piccolo rito che quando lo fai mette positività nella vita. Non per niente io ho usato delle sgrammaticature in questa canzone: lo so, ma sono frasi più vere, più belle.

Francesca Binfarè

Lascia un commento