Un ‘guru hippie’ che porta fieramente le 63 primavere che ha sulle spalle: si presenta così Carlos Santana il giorno del concerto di Milano, data unica per il nostro paese nell’ambito del tour promozionale di “Guitar Heaven”.
Anche i pezzi del nuovo disco saranno parte del concerto che un Forum di Assago praticamente sold out si appresta a seguire: “Il pubblico adora i nuovi pezzi, inizialmente rimane spaesato, a bocca aperta, ma dopo pochi secondi comincia a cantare le canzoni e a ballare, la gente è completamente coinvolta. Per questo motivo continuiamo a ripetere questo mantra: ‘Completamente nuovo, totalmente familiare’”.
I brani contenuti in “Guitar Heaven” sono una rilettura molto personale di alcuni tra i più grandi classici di tutti i tempi. Si va dai Cream ai Rolling Stones, dai Doors ai Deep Purple, dagli Zeppelin agli AC/DC senza tralasciare ovviamente i Beatles. A tal proposito Santana ci tiene a sottolineare che non ha parlato con i musicisti originari dei brani di cui ha registrato le cover, ma di aver bensì sentito in merito Olivia Harrison: “Sono stato felice di aver modo di parlare con la mia sorella Olivia Harrison. E’ stato un onore per me ottenere la sua completa approvazione, nonché il suo permesso di registrare il brano. Gliel’abbiamo inviato e ne è stata entusiasta, ci ha scritto una mail dicendoci che era stata toccata dal pezzo, che aveva pianto di gioia ed era felice di ascoltarla. Ha aggiunto che George sarebbe stato felice di sentirla perché avrebbe compreso l’amore per la compassione di cui parla la canzone. Avere un feedback simile è davvero gratificante e ti motiva ad andare avanti con entusiasmo.”
Com’è stato lavorare insieme a Matt Serletic ed Howard Benson produttori del disco? “Devo ringraziarli molto. Non appena abbiamo cominciato a incidere i primi pezzi ho proprio visto la luce nei loro occhi! Mi hanno lasciato stabilire ritmi e groove delle canzoni per poi inserire le melodie e tutto il resto. Lavorare con loro è stato meraviglioso, abbiamo fatto in modo di creare le canzoni in modo che possa suonarle tutti i giorni senza stancarmi”.
Com’è stato invece collaborare insieme a così tanti nomi celebri del mondo della musica come India Arie, Gavin Rossdale, Joe Cocker e Chris Cornell (giusto per citare alcuni dei protagonisti, ndr)? “E’ stata un’esperienza molto importante, illuminante oserei dire, che mi ha molto ispirato. Ad esempio Gavin Rossdale è salito recentemente con noi sul palco a suonare e l’ho visto trasformarsi in qualcosa che avevo visto con Jim Morrison e i Doors: è diventato una sorta di sciamano davanti a me e mi ha ispirato a sperimentare nuovi elementi nel mio modo di suonare la chitarra, si è fuso con il gruppo attraverso la sua danza e ha portato l’equilibrio necessario nella band tra ritmo, melodia ed emozione.”
Che spettacolo dobbiamo aspettarci quindi al Forum di Assago all’interno di questa tournèe che vede Santana arrivare da una residency a Las Vegas? “Uno spettacolo divertente e coinvolgente, suoneremo per molto tempo. A Las Vegas suonavamo di solito due ore e spesso venivamo richiamati perché sforavamo coi tempi, ma per noi è tutto così naturale! La musica funziona e ci fa dimenticare da quanto siamo sul palco, anzi a noi serve suonare così tanto, due ore equivalgono a una manciata di secondi!”