Schmier (Destruction)

 

4 settembre 2008

In una calda serata di fine luglio abbiamo avuto il piacere di essere stati raggiunti telefonicamente da Schmier, storico frontman dei thrashers tedeschi Destruction, per una lunga chiaccherata a 360 gradi: buona lettura.

Dopo la maestosità di “Thrash Anthems” e la potenza di “Inventor of Evil”, eccoti a presentarci il vostro nuovo album “Devolution”, un album che ho trovato sostanzialmente differente dai vostri precedenti lavori e che, in alcuni aspetti, è veramente sorprendente. Sei d’accordo con la mia breve introduzione?
Direi che è un’ottima e precisa descrizione, grazie per aver notato gli aspetti che più ci stavano a cuore mentre stavamo scrivendo i pezzi. Io credo che il thrash metal abbia diversi aspetti, sia in termini tecnici che in termini emozionali legati alle atmosfere e abbiamo semplicemente cercato di renderle presenti in Devolution.

Bene quindi sono innanzitutto contento per aver ascoltato il disco giusto (risata generale, ndm). Parlando delle canzoni vorrei iniziare dall’esplosiva title track, senza dubbio uno dei migliori brani dell’album. Ci puoi spiegare il significato che sta dietro la scelta del titolo? Ho trovato molto originale il fatto che la parola “Devolution” racchiuda all’interno la prima lettera di ogni brano che va a comporre il disco.
Il segreto, se così vogliamo chiamarlo, dietro al titolo è dovuto alla scelta di utilizzare un acronimo, un vero e proprio puzzle fatto di lettere che se non sbaglio fu inventato dagli antichi greci. La scelta è stata fatta in quanto ci piaceva l’idea di scrivere dieci canzoni che potessero, per un verso o per l’altro, rappresentare diversi significati e diversi aspetti della parola “Devolution” intesa come opposto della parola “Evolution” in quanto credo che a causa della tecnologia il nostro mondo stia tornando indietro all’età della pietra per quanto riguarda le nostre credenze ed i nostri valori. Questo aspetto lo vediamo e lo viviamo tutti i giorni tanto da sentire la necessità di scrivere un concept a riguardo ed in tal senso si spiega la scelta di un sound più oscuro, sfumato ed heavy rispetto al passato.

Per quanto riguarda i testi devo ammettere che sono molto incuriosito dalle tematiche che trattate, ma purtroppo non ho ancora avuto modo di leggerli in quanto il promo era sprovvisto di booklet.
Quando fai parte di una band come i Destruction hai la possibilità di girare per tutto il mondo e di vedere che ovunque vai ci sono cose che non funzionano e semplicemente nel disco abbiamo cercato di dar voce alla nostra rabbia di fronte ad alcuni problemi globali ai quali bisogna porre rimedio. Spero solo che i fan leggano i testi e ne capiscano l’importanza.

Sempre parlando di canzoni devo ammettere che il brano che forse mi ha sorpreso più di tutti è “Offenders Of The Throne”, un pezzo atipico per voi ,ma comunque pieno di rabbia e veleno. Com’è nata questa canzone?
Innanzitutto volevamo una canzone che fosse al tempo stesso molto epica, ma ricca di groove ed oscura e quindi abbiamo iniziato a scrivere il riff portante cercando di distaccarci sostanzialmente da quello che è il tipico riff thrash metal, ma cercando allo stesso tempo di creare un brano che suonasse Destruction al cento per cento. In tutto il disco abbiamo cercato di dare un qualcosa in più alla musica thrash come viene comunemente conosciuta. Il thrash metal è un genere fatto di mille sfumature e non è rappresentato solo da pezzi veloci e aggressivi, anzi molto spesso si riesce ad essere cattivi con ritmiche più lente, ma molto taglienti: abbiamo cercato semplicemente di rendere omaggio al nostro amato genere e di darne la nostra personale versione.

In effetti la vostra musica è stata sempre sinonimo di velocità, ma all’interno di “Devolution” ci sono pezzi meno spinti, ma altrettanto aggressivi come “Inner Indulgence”.
Per quanto riguarda “Inner Indulgence” devo dire che è un brano con un approccio molto old school, molti tuoi colleghi l’anno accostata ai primi metallica…

E’ la stessa considerazione che stavo scrivendo anch’io nella recensione anche se personalmente trovo maggiori similitudini con i primi Megadeth….
In effetti forse il tuo confronto è più calzante e devo anche ammettere che in passato siamo stati spesso tentati di pubblicare brani come questo, ma poi ci siamo sempre bloccati, mentre ora siamo proprio curiosi di sentire le reazioni da parte del pubblico. Credo che nel panorama thrash non esistano band che hanno scritto tanti pezzi veloci come noi e ci sembrava il momento giusto per provare qualcosa di nuovo, meno veloce, ma altrettanto aggressivo.

Ora, se sei d’accordo, vorrei parlare un attimo della produzione che ho trovato particolarmente migliorata al punto che pare che ogni canzone goda di una produzione personalizzata. Ad esempio “Devolution” ed “Elevator To Hell” possiedono un suono molto pulito, “Offenders Of The Throne” è maggiormente tagliente mentre in “The Seven Daedly Sins” e “The Violation Of Morality” risulta particolarmente potente. Da dove nasce questa scelta?
Innanzi tutto la possibilità è stata data dalle diverse velocità dei brani: se registri un disco composto di soli pezzi veloci conseguentemente i diversi livelli degli strumenti saranno sostanzialmente fissi per tutta la durata dell’album, mentre per quanto sia più difficile la produzione di un brano come “Offenders Of The Throne” ti permette maggiore elasticità grazie alla varietà di sonorità utilizzate e che permettono, ad esempio, di rendere i suoni di chitarra distorti, cosa che non è stata possibile su di un brano come “Devolution” dove si riesce a sentire quasi ogni singola pennata.

Parlando dei Destruction non si può negare il fatto che i tempi di “Infernal Overkill” ed “Eternal Devastation” siano ormai molto lontani nel tempo, ma nonostante tutto sembra che abbiate la stessa ferocia e voglia di quando eravate ragazzi: dove la trovate tutta questa energia?

Il segreto è semplicemente dovuto al fatto che ci crediamo: è uno stile di vita. Noi non siamo hard rocker del sabato sera, noi viviamo una vita fatta di metal e ci è penetrato fin nelle ossa e non abbiamo cambiato le nostre abitudini e tagliato i nostri capelli. So che sembra una battuta, ma è un aspetto che considero molto importante: quando suoni questo genere di musica devi mantenere una certa dose di aggressività nella tua mente per poi poterle dare sfogo nelle tue canzoni, ed è questo il motivo per cui, secondo me, i musicisti che hanno guadagnato un sacco di sodi non possono continuare a suonare thrash in quanto il denaro quieta la tua rabbia e a quel punto meglio fare altro.

A tal proposito mi pare che la scena thrash metal stia vivendo una vera e propria rinascita: oltre a voi band come Kreator, Salyer, Exodus e Death Angel sembrano tornate ispirate e arrabbiate come negli anni ‘80. Secondo te qual è la vera ragione di questa rinascita?
La domanda è molto difficile in quanto credo che ognuno abbia le proprie personali ragioni. Forse molti hanno provato a vivere un’altra vita con un lavoro normale, oppure i più fortunati si sono fermati per godersi la vita, ma credo che tutti alla sera provassero un senso di vuoto che solo la musica poteva colmare, o forse, più semplicemente sono così in forma perché non si sono tagliati i capelli (risata generale, ndm).

L’attuale scena thrash però ci sta regalando anche molte band promettenti come ad esempio gli “Evile” ed i “Fueled By Fire”. C’è qualche giovane band che ti ha colpito particolarmente?
Gli “Evile” mi piacciono tantissimo, poi ci sono band come i “Bounded by Blood” e i brasiliani “Violator” tutti ragazzi che hanno il grande merito di essere riusciti a far rivivere il feeling degli anni ottanta ed è sorprendente perché fino a pochi anni fa non esisteva tutto questo fermento, se poi consideriamo la loro giovane età non posso che essere fiducioso per il futuro sperando che possano trovare anche quel pizzico di originalità che li faccia ricordare nel tempo tra le grandi band del genere.

Forse voi siete una delle band che ha maggiormente vissuto sulla propria pelle le difficoltà del vivere di thrash metal. Cosa ti senti di dire a tutte i giovani che fanno quotidiani sacrifici nella speranza di arrivare al successo?
Senz’altro che prima di tutto bisogna prendere un bel respiro per affrontare tutte le difficoltà e di non vergognarsi se ogni tanto ci si deve fermare a respirare. Il lavoro duro ed i sacrifici ormai sono elemento basilare per poter avere almeno un’occasione e purtroppo ho visto un sacco di amici molto dotati dal punto di vista musicale scomparire dalla scena perché non reggevano le difficoltà.

Per quanto riguarda il vostro futuro avete in programma altre collaborazioni?
Al momento non ho nulla in programma, ma sono sempre esperienze divertenti e che ti insegnano molto soprattutto se fatte in ambiti musicali diversi dai soliti. In tale ottica è stata fondamentale l’esperienza che abbiamo vissuto e viviamo tutt’ora durante i festival, grazie ai quali entriamo in contatto con numerose realtà diverse dal thrash.

E per quanto riguarda l’imminente tour di supporto a “Devolution”?
Il tour europeo dovrebbe farsi tra novembre e dicembre, anche se per ora non posso darti date certe per l’Italia; di sicuro però vorrei fare almeno tre serate nel vostro paese in quanto, nonostante le modeste dimensioni, il pubblico italiano ci ha sempre regalato grandi emozioni.

Bene, per me è tutto, nel ringraziarti della tua disponibilità, lascio a te l’ultima parola.
Sicuramente un sincero grazie per il supporto, in tutti questi anni non ci avete mai fatto mancare il vostro calore: siete semplicemente pazzi, ed è un audience pazza ciò di cui ha bisogno il thrash metal per vivere.

Marco Ferrari

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