In occasione della data italiana dei Destruction, abbiamo scambiato due chiacchiere con il carismatico Schmier, voce e basso della band tedesca, nel bar del Rolling Stone al freddo e quasi al buio.
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Evocativa come situazione, per un piacevolissimo quarto d’ora che ha riservato diverse chicche, specialmente alla fine…
21 dicembre 2008
“E’ sempre difficile essere soddisfatti appieno di un disco dopo qualche mese dalla sua uscita, tutto sommato siamo contenti di come è uscito D.e.v.o.l.u.t.i.o.n.: abbiamo cambiato produttore, gran cosa, siamo riusciti a fare dei pezzi che trovano l’approvazione del pubblico che reagisce bene da quanto ho visto; ci sono atmosfere diverse rispetto al solito, oscure, magari è un disco un attimo meno sparato rispetto al solito e ha dei pezzi davvero heavy, qua e là può anche essere quasi progressive e ci son pezzi ricchi di groove. Solitamente quando scriviamo un disco ci mettiamo e lo facciamo senza troppi fronzoli, in questo caso c’abbiamo messo più tempo, l’album non è lineare ma varia molto anche in termini di ritmiche, ci siamo proprio imposti di fare qualcosa di diverso e non usuale per questa release. Volevamo provare a mettere i venticinque anni dei Destruction dentro questo nuovo disco.”
“I nostri lavori post 2000? E’ presto detto, “All Hell Breaks Loose” non è esattamente il miglior disco e poteva avere una produzione migliore ma contiene una grande hit come The Butcher Strikes Back e tutto sommato non è male come ritorno sulla scena; “The Antichrist” invece è davvero un capolavoro, contiene due delle migliori canzoni che abbiamo mai scritto ovvero Thrash Till Death e Nailed To The Cross; “Metal Discharge” invece poteva nettamente uscire meglio, abbiamo forse sbagliato a voler cambiare troppe cose e a ricercare un sound troppo retrò, con una produzione che svaluta parecchio i momenti buoni di quel disco; “Inventor Of Evil” c’ha riportato in carreggiata, ci sono molti pezzi forti, tutte le collaborazioni su Alliance Of Hellhoundz mi hanno anche gratificato da un punto di vista personale; “Thrash Anthems” è stato un buon lavoro, abbiamo riregistrato alcuni cavalli di battaglia degli anni ottanta (a nostro parere uno dei migliori risultati ottenuti in queste revisioni storiche, comparabile a nientemeno che First Strike Is Deadly dei Testament) e siamo riusciti a fare sentire alla gente tutti i dettagli dei vari pezzi, Mille dei Kreator ad esempio è rimasto colpito da quanti particolari avevano quei brani. Ovviamente questo è stato un prodotto fatto apposta per le nuove leve, ragazzi che non avevano mai sentito gli originali, chiaramente i fans della vecchia scuola non l’hanno gradito molto perché mancava l’atmosfera degli anni ottanta ma nel complesso abbiamo avuto un ottimo responso a “Thrash Anthems”; “D.e.v.o.l.u.t.i.o.n.” infine vuole essere l’album dei nostri 25 anni come già detto, con tutto ciò che ne consegue.”
“Fare un disco solo di cover? Potrebbe essere interessante se i fans lo volessero. Sai non siamo mai stati una grande cover band, abbiamo iniziato solo di recente a farlo: un giorno ho detto a Mark (Reign, batterista, ndr) di venirmi dietro mentre suonavo un pezzo dei Saxon, e ci siamo divertiti. Per questo abbiamo registrato qualche cover per il cd bonus di “Metal Discharge” ma non abbiamo mai avuto progetti di fare un album solo di pezzi altrui, sai i fans direbbero ‘ecco i Destruction non sanno più scrivere pezzi loro’…in ogni modo sarebbe bello farlo un giorno.”
“Quando abbiamo iniziato 25 anni fa eravamo dei metallari che volevano fare casino, non pensavamo certo che saremmo diventati con i Kreator e i Sodom le icone del thrash tedesco come hai detto tu. Volevamo solo suonare di fronte a della gente, tutto qua, non c’interessava nient’altro. Non pensavamo saremmo andati avanti così tanto ma ora è buffo guardare indietro, vedere tutti i casini che abbiamo avuto specialmente negli anni novanta e trovarci ancora qui oggi…insomma alla fine l’heavy metal non è solo musica, è uno stile di vita, nient’altro da aggiungere.”
“Attualmente c’è qualche band che mi piace, gli Evile sono molto bravi, ci son diversi act o power trio che non sono male però molti devono ancora trovare la loro strada, non basta copiare gli Slayer o altri nomi del passato. Mi fa comunque piacere vedere che ci sono nuove leve nel thrash e nel metal in generale, vedere che ci son ancora etichette interessate, cosa che non succedeva fino a poco tempo fa. E’ bello quando suoni nei festival che sono presenti vari generi di musica pesante, mi piace suonare in queste situazioni. Abbiamo da poco confermato la nostra presenza all’Hellfest in Francia e sarebbe anche ora di tornare a suonare al Gods Of Metal in Italia, anzi: sveglia, chiamate l’organizzazione e ditegli che dobbiamo tornare a suonarci!”
“Cosa ne penso del music business? Che vi ucciderà ovviamente! Scherzi a parte è un mondo difficile questo, durissimo e senza scrupoli. Le compagnie discografiche vogliono fare i soldi, tu fai la tua musica ma vieni pagato pochissimo rispetto a quanto ti sbatti, anzi a causa del download illegale da internet le etichette stanno affondando e questo non migliora la situazione per una band sotto contratto. Il mio consiglio per una band giovane? Leggete bene i contratti, fidatevi delle persone giuste e non abbiate aspettative gigantesche specialmente all’inizio. Lavorate duro e tenete i piedi ben piantati per terra perché tutti vogliono fare i soldi, alla fine chi ci rimette più di tutti sono sempre gli artisti e le band stesse. Alla fine quello che conta comunque è la musica, la passione che hai per la musica, per la tua musica.”
“Io stesso vivo per la musica, anche se in giro è pieno di squali quello che ti fa andare avanti è la passione anche se tutti vogliono fare soldi sfruttandoti…anzi vogliamo parlare della gente qua fuori che vende le magliette tarocche? E che cazzo, quello è il mio marchio, il merchandise della mia band e loro fanno i soldi con la mia roba? Non è giusto, non va bene…
[ma questo accade altrove o solo qua in Italia?] No solo qua in Italia accade, non succede in nessun’altro paese dell’Unione Europea. Sono i miei marchi, i miei logo, le mie immagini, ho pagato per tutelarli. Ho parlato con l’organizzazione ma mi hanno detto che non ci si poteva fare nulla. E perché? Non è giusto…
[Sai, mi piacerebbe che questa fosse solo l’unica cosa che non funziona nel mio paese…] …Sai fino a quando avete *questi governanti* ci potete fare poco (risate generali)…ti racconto questa, quando siamo arrivati in Italia, passando la dogana, le forze dell’ordine son arrivate sul tourbus, han cacciato giù il guidatore e son entrati coi cani antidroga nel bus gridando ‘dov’è la droga’…hanno messo sottosopra tutto e non han trovato nulla…fatta eccezione per un piccolissimo quadratino di marijuana ma…che dire…l’aveva lasciata sul pullman la band che l’aveva noleggiato prima di noi…”