Secret Concert, Home Music: ecco i retroscena

Secret Concert Italia

È facile dimenticarsi di quanto sia bello, e giusto oserei dire, stare in mezzo agli altri, senza credere che questa sia una velleità puerile, momento della vita sociale presto rinunciabile in vista di un estetico rassicurante lucro incessante. Eppure pensiero di questo tipo non viene spesso allenato, isolato invece e ficcato nei ripostigli in quanto stimola le menti al pensiero del non lavoro, allo scambio talvolta tra sconosciuti che crea slancio ed eccitazione, sentimenti poco gestibili e incanalabili in dinamiche economiche. Capita però che in questa visione negativa dell’intorno botte di luce e di arte si facciano spazio e tornino a rimostrarci come dovrebbe essere una vita che prende le mosse da un modello differente.

Secret Concert è un’idea di Tania Varuni e Giovanni Gulino (già cantante dei Marta sui Tubi), che a partire dal 2009 portano a spasso per tutta Italia chi della musica non ha già fatto un prodotto da bancarella, ma crede ancora che prima di tutto sia aggregazione e condivisione, e quale posto migliore per organizzare un evento di questo tipo che casa propria? Ebbene sì, il concert te lo portano a casa, sul divano del salotto, l’artista che prende le sue brave valigette piene di aggeggi musicali e viene da te.

Tania, che incontro durante una delle recenti date del Secret Concert tenutasi a Milano all’interno di un loft non ancora adibito ad abitazione ma che presto lo sarà, mi racconta nascita ed evoluzione di un’idea.
L’esigenza iniziale era quella di creare un evento a Milano che non esistesse, nella Milano dove poche sono le proposte al di fuori delle solite discoteche. E allora ecco rispolverato il vecchio concetto di festa in casa. Niente di nuovo dunque, la festa in casa con amici che portano vivande varie e un carico di affetto che fa sentire in famiglia. Tania dunque ha pensato di allargare sempre di più questo concetto e di farlo diventare un vero e proprio appuntamento, che in partenza vedeva i Marta sui Tubi, band dalle origini mediterranee trapiantata al nord, il fulcro intorno al quale cucire la proposta artistica per il pubblico di amici.
Era un momento di stallo nella turnè dei Marta“, ci racconta Tania, “e dunque abbiamo pensato di organizzarceli noi i concerti, senza bisogno di palchi o palazzetti dello sport, ma direttamente a casa della gente, senza filtri, addirittura senza amplificazione, in modo tale che fosse il più immediato possibile. Performance da salotto, con chitarra sul divano e scarpe sul tappeto“.

Erano solo 2 anni fa quando ha preso sempre più spazio l’idea che oltre ai più stretti amici si potesse coinvolgere altra gente, fino a creare un vero e proprio gruppo di persone che ciclicamente tornavano a sentire quanto di nuovo avesse da proporre Secret Concert. L’incertezza dei primi passi, l’insicurezza di non sapere se si fosse arrivati nemmeno a 30-40 persone, si sono trasformate adesso nella convinzione che ogni serata sarà un successo e alle poche presenze degli esordi si contrappongono le affollate compagnie di oggi“.
Ed è infatti proprio questa la fortuna di quello che proponiamo“, ci spiega Tania,”non solo un formato, che per quanto curioso e accattivante possa rischiare di subire gli andamenti altalenanti della moda, bensì un contenuto che sia valido, pieno di concetto e di valore senza paura di scadere nella noia“.
Non esistono pubblicità per questi eventi, il main stream non interessa, in quanto la volontà è quella di rimanere una realtà piccola, ombrosa e senza quella eccessiva visibilità che, decretando il successo commerciale di un prodotto, rischia di traviarlo completamente da quella che era la sua originaria intenzione.
All’inizio si sa solo quale artista si esibirà in una determinata data, poi si scopre in quale città questo avverrà e infine, se interessati, è necessario iscriversi, mandando una mail con il proprio nome, e al massimo quello di un amico al quale fare una sorpresa, e voilà, è solo questione di aspettare il giorno prima dell’evento, in cui, in un determinato e del tutto casuale momento della giornata, ti arriva un messaggio sul cellulare “ciao Secret Concert vi aspettiamo domani in…” e con queste semplici parole, si aprono le porte per una serata frizzante.
Posti piccoli, artisti in set acustico, accompagnamenti scarni ed ossei, totale assenza del palco, nessuna barriera a definire chi è pubblico e chi è attore, solo tante candele a creare l’atmosfera adeguata e il vociare strisciante di amici, e non, che si parlano e che si lasciano spostare da melodie rarefatte e fumo nell’aria.

Secret Concert non vuole però essere un circolo chiuso, snob ed elitario, ci tiene a precisare Tania, e per questo motivo lei stessa cerca di intrattenere rapporti il più aperti e personali possibili con chiunque intenda interfacciarsi con Lei, Giovanni o gli artisti che si alternano sul palco, i quali li vedi gironzolare affumicati nelle loro sigarette tra il pubblico, spesso mimetici in quanto la loro fama non è ancora così aurea da farli notare a prima vista.
E alla domanda quali idee per il futuro, quali nuove proposte da sviluppare Tania pare non farci tanto caso al “dopo”, è concentrata sull’adesso, sul grande impegno che sta dedicando a questa sfida che è in parte progetto di vita ed esperienza comune, condivisa con tutti quelli che, da artisti o spettatori, intendono partecipare, anche solo portando una torta salata per la cena che si tiene appena prima delle esibizioni.

Andrebbe già bene anche solo se continuasse così chiude Tania, perché in fin dei conti chi si accontenta gode.

Francesco Casati

Foto di Simone Keremidtschiev

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