Il 10 luglio uscirà sul mercato “Harakiri”, il terzo album solista di Serj Tankian, già voce dei System Of A Down. A differenza delle altre due, questa release ha un sound molto più vasto, orientato verso il punk ma non senza qualche strizzata d’occhio all’hard rock e all’elettronica. Sebbene non sia tecnicamente un concept, ha un filo conduttore che si sviluppa in ogni traccia: il degrado del mondo, inteso in senso culturale e sociale ma anche strettamente evolutivo, come il considerevole numero di specie animali che muoiono (la titletrack prende spunto da quest’ultimo dato).
Outune.net – Serj Tankian Interview 2012 on MUZU.TV.
Ma il mondo sta davvero commettendo Harakiri? “Non lo sta facendo apposta, non è una presa di posizione o una scelta conscia, al contrario credo siano reazioni inconsce e inevitabili scatenate dall’ambiente che si sta ripiegando su se stesso”, spiega il musicista di origine armena. “Nonostante tutto – aggiunge – nutro una gran speranza per il futuro, in quanto penso che siamo arrivati ad un punto in cui non siamo più in grado di sopportare questo stile di vita alienante. Confido che gli esseri umani riescano a capire questa condizione umiliante e che, grazie ad alcune scelte, facciano in modo di garantire la loro sopravvivenza e quella del pianeta. Solo cambiando l’ambiente riusciremo a migliorare la nostra vita.”
Come già detto, Harakiri è un disco di denuncia a tutto tondo “Un giornalista giapponese mi ha chiesto se considero la Reality Tv (titolo di una traccia del disco) una sorta di harakiri culturale e ci ha preso! Non li prendo nemmeno in considerazione i talent show, perché non viene privilegiato il talento ma una gara senza esclusione di colpi davanti alla quale passa tutto in secondo piano. E non mi piace affatto”.
E’ un periodo particolarmente positivo musicalmente parlando per Tankian che, fra le altre cose, ha trovato persino il tempo di dedicarsi ad altri progetti: un disco jazz, un album sinfonico e un progetto elettronico. “Comporre è la mia ragione di vita. Nei System of A Down sono conosciuto maggiormente per essere l’autore dei testi delle nostre canzoni ma mi piace anche mettermi al piano o alla chitarra a suonare. Per scrivere tre canzoni presenti in Harakiri ho usato anche il mio IPad, ci sono delle applicazioni utili e divertenti che mi hanno dato input interessanti per evitare di ripetermi. Per quanto riguarda la sperimentazione, partendo dal presupposto che secondo me esistono solo due generi, ossia la buona musica e quella brutta, sono a favore perché in fondo sono modi diversi di vedere la stessa cosa”.
C’è una differenza tra il pubblico dei System e quello di Serj solista? “Inevitabilmente, ho un seguito maggiore per i progetti legati alla band rispetto alla mia carriera solista. La maggior parte del pubblico ha scoperto Serj Tankian come singolo individuo conseguentemente ai dischi col gruppo. Ad essere sincero, ricordo con affetto un’eccezione: un paio d’anni fa ero a Budapest per un concerto e alla fine dell’esibizione un ragazzino si è avvicinato a me dicendomi <<ehi, sei grande>>, l’ho ringraziato e mi ha detto <<ho scoperto che canti anche in un gruppo, i System Of A Down. Mi piacete da morire!>>. E’ stato strano e piacevole, di solito i fans fanno il percorso inverso”.
In ottobre Serj Tankian dovrebbe esibirsi in Italia, a Milano, per il tour promozionale di Harakiri, anche se al momento la data non è ancora stata resa nota.
Claudia Falzone
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