Intervista a Sfera Ebbasta: “Non sono la morte del rap italiano, sono la nascita di qualcosa di nuovo”

sfera-ebbasta-morte-rap-italiano

È rosso come la passione, il sangue e anche i suoi capelli, “Sfera Ebbasta”, omonimo esordio ufficiale del rapper di “Ciny”, uscito a distanza di un solo anno dallo street album “XDVR”, con cui si era fatto conoscere nell’ambiente assieme al socio e producer Charlie Charles e anticipato dai singoli “Cartine Cartier” ft. SCH, “BRNBQ” e “Figli di papà” . Il disco della svolta per Gionata Boschetti, questo il suo nome di battesimo, che a chi gli chiede cosa sia cambiato da allora risponde: “Tutto! Già da “Panette” e dalla firma con Roccia Music. Poi è uscito il mio street album, ho accompagnato Marracash nel suo tour estivo, quindi è cambiato tutto per me. Ora lavoro tutti i giorni e faccio quello che mi piace!”.

Undici tracce nate subito dopo l’uscita di “XDVR”, nell’arco di un anno in cui Sfera e Charlie non si sono fermati mai, alla ricerca del nuovo nel sound e negli argomenti – tanto che qui troviamo anche una canzone d’amore, oltre a pezzi street come “Balenciaga”, “Visiera a becco” e esercizi di stile tipo “BHMG” – e non senza qualche pressione dettata dalle attese generatesi dopo l’ingresso a gamba tesa del 2015. “Credo che ogni artista cresca canzone dopo canzone e, nonostante le pressioni e le aspettative che si erano create attorno alla mia figura, ho cercato di fare un disco che piacesse a me in primis”, racconta Sfera.

Tanti cambiamenti, ma anche tante certezze per questa seconda fatica, su tutte la straconferma di Charlie Charles alla produzione, benché il suo nome, a differenza che nel progetto precedente, non compaia in copertina. Un modo per segnare questo disco come il vero e proprio inizio della carriera di Sfera Ebbasta, che spiega: “Charlie ed io abbiamo iniziato insieme sette anni fa, la mia voce senza le sue basi non era un cazzo e viceversa. Per quanto mi riguarda lui è il produttore più forte d’Italia, è sempre stato il più forte, anche quando la gente non lo conosceva. Quindi, anche se da parte di entrambi c’è la volontà di lavorare insieme e sappiamo che insieme siamo una bomba, vogliamo avere anche ognuno la sua carriera indipendente. Poi questo è il mio primo disco, in cui ho raccontato tutto me stesso, quindi, anche se i beat sono suoi, alla fine sono io, Sfera Ebbasta”.

E alle certezze vanno sommate le soddisfazioni che Sfera e Charlie si sono tolti con questa bombetta fresca fresca di pubblicazione, dalla firma con Def Jam – “una soddisfazione personale che ti fa pensare: “Ok, possono dire quel cazzo che vogliono su di me, però oh, sono qui e c’è scritto Def Jam!” – alla collaborazione col rapper francese SCH, presente qui nella già menzionata “Balenciaga” e in “Cartine Cartier”. “Lui per me è il rapper più forte del momento e tra noi si è creata una bella amicizia. È stato figo anche fare un ft. così a sorpresa, dal momento che tutti si aspettavano determinate collaborazioni e io faccio sempre il contrario di quello che la gente si aspetta. Poi non volevo che il mio disco fosse venduto perché c’era il featuring con Marra o con Guè. Io voglio avere il mio giro, essere rispettato dall’altro giro, sapere di poter fare una canzone con loro quando voglio perché mi rispettano e che la gente si compra il mio disco per me”.

Niente featuring con rapper italiani, quindi, nemmeno in ambito Roccia Music, etichetta di cui Sfera fa orgogliosamente parte. Tra le ragioni di tutto ciò, però, forse ci sta anche la consapevolezza di fare parte di qualcosa di diverso, come spiega senza mezze parole il rapper di Cinisello Beach: “Penso che in questo momento ci sia il rap italiano, quello che andava di moda, e poi ci siamo noi, siamo proprio due cose a parte, abbiamo creato un altro movimento, altri fan, un’altra mentalità. Soprattutto tra le nuove generazioni, mi sembra che il nostro lifestyle e tutte le nostre cazzate, giuste o sbagliate che siano, siano quelle più imitate. Anche quando ascolto i pezzi di nuovi rapper emergenti, ma anche non, sento che si buttano su questo tipo di roba, quindi vuol dire che ormai è quella la roba che spacca”.

I numeri, per ora, confermano una tesi, che troverà la prova del nove nell’instore, partito venerdì scorso e che porterà Sfera e Charlie Charles in giro per lo Stivale per tutto il mese di settembre, e nel tour in partenza a fine ottobre, del quale a breve dovrebbero essere comunicate le date.

Lascia un commento