E’ in uscita “British Lion”, primo disco solista di Steve Harris, storico fondatore degli Iron Maiden: “E’ finalmente arrivata l’ora di pubblicare questo album, gli altri ragazzi della band hanno pazientemente aspettato tutti questi anni e sono contento che ce l’abbiamo finalmente fatta. Questo è un lavoro che va ascoltato senza pregiudizi, non è la musica degli Iron Maiden, è una release influenzata dall’amore per la musica degli anni settanta, con però anche delle sonorità moderne. Ripeto, non bisogna ascoltarlo pensando di avere in mano il classico Maiden album”.
E non si può certo parlare di ‘classico Maiden album’ infatti, ai primi ascolti si resta spiazzati da un’imprevista verve quasi post-grunge in cui rieccheggiano addirittura i primi Tool (quelli di “Undertow” per intenderci, ndr) e un mood generale alternative rock. Col passare dei minuti si colgono anche dei riferimenti agli Iron più moderni di The Final Frontier ma i pezzi più posati che concludono il platter possono riportare agli anni settanta. Musicalmente gli spunti sono interessanti, ma a lungo andare sorge qualche dubbio sull’efficacia del singer Richard Taylor, non molto adatto a interpretare canzoni che avrebbero necessitate ben altro impatto vocale.
Un lavoro che quindi potrà spiazzare i fans della band madre: “A me basterebbe che la metà…o meglio un terzo delle persone che ascolterà British Lion ne colga lo spirito, l’animo con cui è stato concepito e registrato. I fan dei Maiden sono mediamente piuttosto curiosi, quindi sicuramente lo ascolteranno, mi aspetto però anche delle critiche, non ci sono le classiche cavalcate a cui sono abituati e nemmeno l’heavy metal che suoniamo da trent’anni.” Steve è consapevole che i dubbi sul futuro degli Iron aumenteranno in seguito alla release di qualche mese fa di Adrian Smith e ora con British Lion: “Forse con questo disco la gente capirà che non esiste alcun regime dittatoriale in questa band che vieta i progetti paralleli (risate, ndr). Gli Iron Maiden continueranno a esistere, abbiamo in programma di portare in Europa Maiden England la prossima estate! Tuttavia è bello che ognuno di noi si senta libero di esplorare nuove realtà, penso che Bruce (Dickinson, cantante, ndr) farà un altro disco solista nel prossimo futuro. E’ giusto, non possiamo pensare che nel momento in cui i Maiden si dovessero fermare per un anno noi si debba rimanere a casa a suonare da soli. Detto questo ripeto, i prossimi anni sono già pianificati, dopo il tour ci ritroveremo presto in studio per registrare il successore di The Final Frontier, senza pressioni e urgenze di alcun tipo però!”