Nell’ultimo sabato di questo aprile 2017 Alba ha ospitato i Temperance per la registrazione del loro primo live DVD. Molte band in passato hanno compiuto questo passo, realizzando performance particolari. A rendere ulteriormente peculiare questo appuntamento musicale è stata la scelta di suonare con l’accompagnamento di un quartetto d’archi e l’assistenza di un coro. Il risultato è stato un eccellente connubio di sonorità classiche e melodie metal: qualcosa che può essere apprezzato pienamente sia dai cultori del power prog che da chi non sia molto incline all’ascolto di questo genere. In questa serata abbiamo avuto l’occasione di intervistare il bassista del gruppo, Luca Negro.
Questa è stata la serata della registrazione del DVD; si tratta di una data che entra a far parte della storia della band. Rispetto alla pubblicazione di uno studio album, come vi fa sentire?
Noi tutti eravamo molto carichi ed emozionati all’idea di questa serata: non vedevamo tutti l’ora di arrivare a oggi. Per me in particolare questa ha assunto un sapore unico, essendo io proprio di qui. Ho suonato in questo teatro diverse volte quando frequentavo l’istituto musicale, che è proprio qui accanto, per cui, pur conoscendo queste sale, mi emoziona pensare di calcarle nuovamente in un contesto differente da quello della musica classica.
Quindi la scelta della location è stata molto influenzata da te?
Questo è un teatro a mio avviso unico, data la sua struttura: è stato rinnovato con l’aggiunta di una parte moderna, permettendo al palco di affacciarsi su due fronti contrapposti. Noi abbiamo suonato utilizzando solo la parte storica, ma il desiderio di tutti era quello di scegliere una location particolare, e il Teatro Sociale, seppur apparentemente fuori mano, si presenta facilmente raggiungibile e offre atmosfere molto particolari. Inoltre, come detto, essendo io di Alba, ho spinto personalmente molto affinché si riuscisse a suonare qui (ride).
Molte band metal hanno adattato i propri brani a esecuzioni orchestrali. Il genere dei Temperance si presta più facilmente a questo adattamento, tuttavia quali motivazioni vi hanno portato a optare per un quartetto d’archi?
Nonostante queste strade siano già state percorse da altre band, sicuramente il connubio tra metal e musica classica è un qualcosa che può incuriosire, per cui, al di là degli appassionati del genere, credo che l’evento abbia attirato anche l’attenzione di chi volesse toccare con mano cosa significhi un concerto metal con elementi d’orchestra sinfonica: è un qualcosa che molti non hanno mai conosciuto, per cui una delle motivazioni che ci ha spinto a questa scelta è stata mossa dal desiderio di incuriosire.
In Italia il metal è sempre stato un po’ “bistrattato”: gli viene concesso molto meno spazio rispetto ad altri generi e molte altre band hanno difficoltà ad emergere. Voi state facendo un percorso difficile, ma molto proficuo. Quali ostacoli avete affrontato finora?
Sono convinto che la cosa fondamentale, che si parli di metal o di altri generi, sia che nella musica si debba avere qualcosa da dire, da trasmettere. C’è un linguaggio adottato e che viene comunque sempre recepito. Questo è un concetto basilare per qualsiasi forma d’arte, ed è un aspetto da tenere sempre a mente quando le difficoltà incombono e ti sembra di non farcela. Al di là di tutto, noi trasmettiamo qualcosa che giunge sempre e comunque a un certo numero di persone. La forza di andare avanti, di non mollare, devi trovarla tu, confidando nella capacità di dare sempre spazio all’espressività.
Tre album in tre anni: vi state mostrando estremamente prolifici. È previsto un ulteriore studio album per questo 2017? Quali altri progetti serbate per il futuro?
Abbiamo già annunciato che a settembre avverrà il rilascio del DVD, di cui i presenti alla serata hanno avuto la possibilità di effettuarne il preordine. Questa idea era nata in maniera collaterale, e ha permesso di dare particolare risalto al nostro terzo album, “The Earth Embraces Us All”. Il 2017 proseguirà in questa maniera, promuovendo e facendo sentire il più possibile il nostro ultimo lavoro, per cui questo è decisamente l’anno del nostro terzo album. A livello live abbiamo già fissato alcune date in Giappone, per cui potremo spaziare anche oltreoceano. Per quanto riguarda un quarto album in studio… beh, diciamo che quattro dischi in quattro anni è difficile da realizzare (ride), ma siamo sempre alla ricerca di nuove idee.