The Priests (Press Conference)

Padre Eugene O’Hagan, Padre Martin O’Hagan e Padre David Delargy: ecco i nomi dei tre creatori de  “The priests”, gruppo nordirlandese di musica spirituale che con il lancio del suo primo album sta suscitando un incredibile ondata di curiosità da parte di critica e pubblico.

 


3 novembre 2008

 

Motivo di tale interesse è il fatto che a formare la band ci siano tre allegri sacerdoti, tutti accomunati da un grande temperamento canoro, che hanno deciso di unire le loro vocazioni spirituali a una travolgente passione per la musica.
Intendiamoci, si tratta pur sempre di musica sacra. Ma c’è qualcosa di non convenzionale in loro, una sorta di leggerezza e ingenuità che traspare anche durante l’intonazione della più lugubre versione dell’ Ave Maria di Schubert.

Li abbiamo incontrati il 3 Novembre, a dieci giorni dall’uscita del loro disco e ci sono sembrati quasi dei ragazzini.
Ironici, sempre pronti alla battuta, di sé stessi dicono “Cantiamo da sempre, fin da giovani, da quando ci siamo conosciuti durante il corso per il sacerdozio. Ci sentiamo un po’ una sorta di boy band medievale! Dopo il lancio dell’album prevediamo un tour, ma potrete capire che per evidenti motivi dovrà essere un po’ diverso da quello delle boy band di oggi!
Nei loro brani hanno voluto ricreare il sapore del loro amato folk irlandese: “Ci è piaciuta molto l’idea di mettere nell’album qualcosa di più personale, qualcosa che parlasse di noi. In “Ag criol an Siol“ abbiamo voluto ricostruire quell’atmosfera che si respira nelle chiese irlandesi, ma ci sono anche canzoni in spagnolo („Plegaria“, ndr), tedesco (“Mit Wurd und Hoheit Angetan”, ndr) oltre che l’inglese, gaelico e latino.
La loro impostazione vocale sembra poi ricordare quella dei tre tenori Carreras, Domingo e Pavarotti, e di fronte a questo paragone azzardato si fanno nuovamente ironici “Un confronto del genere non può che riempirci di gioia, ma credo che non fosse questa la nostra idea di musica. La nostra è pura spiritualità, e inoltre il paragone non potrebbe calzare comunque: siamo due tenori e un baritono!

Alla domanda poi di come siano finiti nelle mani del loro produttore, Mike Hedges, che ha lavorato con i ben più profani U2 e Manic Street Peachers, rispondono così: “Mike è stato davvero grandioso nel cimentarsi in questo progetto. Ci ha creduto fin dall’inizio e ne è stato entusiasta, ha capito subito qual era il nostro messaggio, la nostra missione, e cioè evangelizzare anche attraverso questo meraviglioso strumento. Vogliamo utilizzare tutti i doni che abbiamo per diffondere la parola di Dio. Ma per noi ora è già un piccolo miracolo essere riusciti a registrare questo album!
Simpatici, questi “The priests”.

Valentina Lonati

 

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