The Sun: dal buio del passato alla luce del presente

I Sun Eats Hours sono nati nel 1997 da un’iniziativa di Francesco Lorenzi, Matteo Reghelin, Gianluca Menegozzo e Riccardo Rossi. Oggi la band si chiama semplicemente The Sun e rappresenta l’evoluzione di quel progetto iniziale. Con all’attivo quattro auto-produzioni e quasi 300 esibizioni live in Italia, Europa e Giappone, i Sun pubblicano ora il nuovo album “Spiriti Del Sole”.

Come mai avete cambiato nome alla band?
Molti ci chiamavano così già dall’inizio: abbiamo assencondato il pubblico e semplificato.

Suonate insieme ormai da molto tempo: come si è evoluto il vostro sound?
Abbiamo iniziato a suonare a 14 anni, certe influenze che all’epoca erano evidenti (siamo partiti dal rock punk) con il tempo sono cambiate. Inoltre, abbiamo prodotto quattro cd in inglese, ma poi abbiamo sentito il desiderio di scrivere in italiano. Abbiamo fatto una prova e ci ha convinto più delle canzoni in inglese. Questa è una lingua che comunque non abbandoniamo, anche perché abbiamo un nostro seguito all’estero, specialmente in Giappone, Spagna e Portogallo, che ci conosce per quel nostro filone di lavori.

Quindi quello all’italiano non è stato un passaggio traumatico…
Traumatico no, ma abbiamo bocciato un sacco di testi. Quelli che abbiamo selezionato per il disco li apprezziamo perfino di più di quelli che abbiamo scritto in inglese (stiamo già lavorando su nuovi brani).

Come nascono le vostre canzoni?
Io – spiega Francesco, autore di testi e musica – non ho nessun problema a mettere nero su bianco quelle che sono le mie vicende personali. Butto giù una base di chitarra e il testo, che poi sottopongo al giudizio degli altri; successivamente lavoriamo insieme sullo sviluppo del brano. Pensiamo di essere poliedrici, perchè passiamo da temi intensi a canzoni più solari.

Non per niente, infatti, il cd si intitola “Spiriti Del Sole”.
In realtà, quello ha a che vedere con delle esperienze intense che abbiamo vissuto a livello spirituale e di meditazione di gruppo. Abbiamo esplorato i mostri del nostro passato per affrontarli. In questo percorso intenso che abbiamo vissuto sono affiorati gli spiriti portatori di luce che abbiamo in noi. Scrivere questo nuovo album, come conseguenza di tutto questo, è stato un processo spontaneo e liberatorio.

www.thesun.it

Francesca Binfaré

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