I Therapy? sono stati tra i protagonisti assoluti dell’edizione UK del Sonisphere 2010. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Michael, bassista storico del trio, un paio d’ore prima che la band irrompesse sul Bohemia Stage per eseguire per intero “Troublegum”, il loro disco più venduto.
Therapy? Michael McKeegan: the best is yet to come
Therapy? has been one of the absolute highlights in Knebworth. We met Michael McKeegan just a couple hours before the band rushed onto Bohemia Stage for their “Troublegum” special set.
LISTEN TO THERAPY? INTERVIEW – AUDIO INTERVISTA
“Siamo contenti e belli carichi per questa serata speciale, sarà un set lungo e tra poco andremo in camerino per iniziare a concentrarci sull’esibizione”. Rilassato ma consapevole che questa sera non sarà una sera come le altre: i Therapy? arrivano al Sonisphere attesi da una folla immensa che costringe la sicurezza a chiudere l’accesso al Bohemia Stage. Fanno saltare la corrente due volte prima di riuscire a eseguire per intero uno dei dischi più belli dell’alternative rock anni novanta, facendo cantare a squarciagola anche chi è rimasto fuori dal palco-tendone. Quante volte prima d’ora la band aveva pensato di portare in scena uno spettacolo che prevedesse l’esecuzione del loro album simbolo?
“Sai abbiamo sempre suonato alcuni pezzi da quel disco, “Screamager” e “Nowhere” sono molto conosciute e le abbiamo suonate praticamente sempre…già dall’anno scorso durante il tour di “Crooked Timber” avevamo in mente di fare qualcosa di speciale per il nostro ventesimo anniversario come band. I promoter del Sonisphere c’hanno spinto a fare qualcosa di insolito per questa data ed eccoci qui. Avevamo inizialmente pensato a proporre pezzi mai suonati, tuttavia “Troublegum” è il nostro disco che ha venduto di più e che in pratica è quello più conosciuto anche da chi non segue la band, quindi la scelta non è stata difficile dopo tutto, ci voleva qualcosa di forte per festeggiare il nostro ventesimo anniversario e che facesse cantare la gente.”
Credi che Troublegum sia il vostro disco migliore?
“Personalmente credo sia il disco più conosciuto…ha degli ottimi pezzi…”
Se non è Troublegum qual è allora il migliore secondo te?
“Il primo disco Babyteeth è quello a cui sono legato, è speciale, è stato il primo disco, mi piace molto anche l’ultimo Crooked Timber perché amiamo il concept e il modo in cui siamo riusciti a registrarlo…queste cose comunque variano spesso, a volte suoni un pezzo vecchio che ti fa dire cavolo che pezzo figo, sono legato ai nostri dodici dischi per varie ragioni, difficile fare una classifica…”
Va bene, mi hai dato una risposta standard…abbiamo parlato di vent’anni di anniversario e di celebrazioni…a questo punto pensa al passato e trova quelli che sono stati i momenti migliori e quelli peggiori nella carriera dei Therapy?
“Sai sono una persona della middle class, non amo esagerare, credo che le cose migliori debbano sempre arrivare, ci saranno sempre nuove idee e nuovi momenti eccitanti per una band, non ti dirò ‘ehi il 1995 è stato un anno grandioso’ perché il 1995 significa quindici anni fa, e a me piace vivere il momento, il presente pensando che il meglio debba ancora arrivare, non mi piace vivere nel passato. Il momento più basso invece direi il 1999…anzi diciamo il 2001, quando ci ritrovammo senza un batterista e la situazione non fu certo piacevole. È vero che quando tocchi il fondo, poi riesci a tornarne fuori, a liberarti di tante cazzate che non ti andavano più bene da anni, riacquisti la tua personalità artistica e liberi la tua creatività, è vero però che quando ti ritrovi in difficoltà non sai che fare: diamine eravamo rimasti io e Andy (Cairns, voce e chitarra, ndr) a guardarci in faccia e domandarci ‘bene, ora cosa facciamo?’ (risate, ndr)”
Mi hai detto che il meglio deve ancora venire, quindi cosa c’è nel futuro dei Therapy?
“Abbiamo un disco dal vivo che uscirà a ottobre, una cosa molto interessante e ricca, ci saranno tipo 36 pezzi, sarà un doppio cd senza troppi ritocchi, suonerà bello grezzo, esattamente come dovrebbe essere ogni concerto insomma. Quindi faremo degli Anniversary Show a Belfast, Londra, Amsterdam, Belgio, Germania…e poi spero ricominceremo a lavorare per incidere un nuovo disco. Abbiamo già del materiale su cui stiamo lavorando, spero che entro novembre saremo in studio per portare a termine anche questo obiettivo. Lavoriamo su tre fronti in sostanza, disco live, tour e disco da studio, siamo pieni di impegni ma è una cosa ottima essere così occupati, mi piace.”
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Cosa ne pensi della crisi economica che sta colpendo tutto il mondo e dei possibili risvolti della stessa nei confronti del music biz in generale?
“Non voglio certo dire che sia una cosa positiva, è una cosa terribile, però bisogna cercare di vedere il positivo che c’è in queste situazioni, la società deve temprarsi ed essere più forte di fronte a queste difficoltà, gli artisti devono sfruttare il momento per aumentare la loro creatività e tra un 4, 5 anni quando le cose andranno meglio, vedremo cosa avrà lasciato questo periodo. Anche sul finire degli anni novanta ci fu una brutta crisi simile in Irlanda e Inghilterra ma la gente non se ne rese nemmeno conto, pensava ai fatti suoi, a quano grande era la propria televisione o quanto era grosso il proprio conto in banca…ora per lo meno le persone si domandano ‘sta andando tutto a vacche, perché?’, diciamo che ci vuole tempo affinché la gente capisca che deve svegliarsi e farsi delle domande, analizzare lo stato delle cose, perché succedono certe cose, perché altre sono ridotte così male e via dicendo. Dal punto di vista delle band…devo dire che i nostri concerti sono sempre pieni, è normale che quando le cose non vanno bene la gente abbia bisogno di venire a sfogarsi ai concerti, che abbia bisogno di qualche via di fuga per sfogarsi: se il tuo capo di fa incazzare, arrivi a casa e stai male, una buona soluzione è venire al concerto dei Therapy? per sfogarti e scaricare la tua aggressività in un modo positivo…”
…oppure spararti “Knives” a tutto volume nel tuo I-Pod
“Certo, e saltare per la tua stanza…insomma cose del genere…da un punto di vista economico posso dirti che non abbiamo mai avuto una grande attenzione verso l’economia e la politica…andiamo tutti sanno che la situazione è grave, che la politica e l’economia sono marce e corrotte, chi è ricco diventa più ricco e chi è povero diventa più povero, non voglio catechizzare il pubblico, tutti sanno queste cose, tutti sappiamo che il tuo capo è uno stronzo, ma è così ed è meglio pensarla in modo positivo…”
Per finire, cosa ti senti di dire ai fans italiani che ti stanno ascoltando?
“Siamo venuti in Italia per 18 anni oramai, abbiamo suonato un sacco di show e abbiamo dei buoni amici dalle vostre parti, senza dimenticare che in Italia ci sono alcuni fans davvero appassionati e affezionati che ci scrivono spesso, penso torneremo l’anno prossimo con il tour di supporto al nuovo disco!”