Anche per Tullio De Piscopo, uno dei più celebri batteristi della musica italiana, è arrivato il momento di guardarsi indietro e raccogliere i propri successi. Ma l’autore di “Andamento Lento” e “Qui Gatta Ci Cova” ha deciso di farlo a modo suo, con il doppio album “Questa E’ La Storia”, in cui in un primo disco mette assieme alcuni dei suoi brani più celebri, remixandoli o reinterpretandoli in compagnia di ospiti come Edoardo Bennato e Alex Britti, e in un secondo dà libero sfogo alla sua passione per la batteria cimentandosi con classici della musica come il Dies Irae di Mozart o il Requiem di Verdi. Tullio ce ne ha parlato in un’intervista esclusiva per Outune.
Partiamo da “Conga Milonga”, nuovo singolo che ha anticipato il suo doppio album…
“Conga Milonga” è un brano molto estivo e solare che mette di buon umore e apre le danze del primo cd, dove poi seguiranno i miei grandi successi, alcuni dei quali cantati da miei colleghi, tra i quali cito Alex Britti, Edoardo Bennato Fausto Leali, Francesco delle Vibrazioni. Il secondo cd è invece dedicato al mio grande amore, la batteria, le percussioni… e include ospiti straordinari come il grande Astor Piazzolla. La conga è uno strumento cubano, ma anche un ballo con un suo ritmo, che mio papà Giuseppe mi insegnò, mentre la milonga è il tango, la saudade… una miscellanea quindi, in cui però tutto parte dal Mediterraneo. Tra l’altro abbiamo appena ultimato le riprese del video di Conga Milonga e sarà possibile vederlo a breve.
Un doppio album intenso…
Un doppio album intenso che secondo me tutti quelli che amano la storia di Tullio dovrebbero avere! (ride)
Parlando del primo disco, è stato difficile scegliere i brani da inserire in quella che è una vera e propria antologia?
Sì, in effetti è stato difficile, ma io ho voluto scegliere anche brani che molte volte non erano stati così gettonati, e vanno quindi ascoltati con più attenzione. Non necessariamente i brani più di successo, ma quelli per me più significativi.
Come ha scelto invece gli ospiti per questo disco?
Ho scelto in base al mio sentimento, alla predisposizione di questi ospiti. Laddove altri mi rimandavano ai loro manager, e allora io scappavo, con questi ospiti ho avuto da subito un rapporto diretto.
Riguardo ai brani contenuti nel secondo disco cosa ci può dire?
Ci sono brani di musica sinfonica, e io sono tra i pochi che hanno fatto questo tipo di esperimento con la batteria, di jazz… c’è un brano dedicato al più grande clarinettista vivente, Buddy de Franco, ce n’è uno straordinario in cui suoniamo io e Piazzolla in un concerto che abbiamo tenuto a Barcellona…
Un’antologia serve sempre a fare il punto della situazione: guardando ai brani raccolti nel primo disco, si può dire soddisfatto di sé?
Sì… chiaramente avrei potuto fare di più, ma dopotutto con due pezzi di legno ho già fatto abbastanza! (ride)
In questi anni si è dedicato molto anche all’insegnamento della batteria: preferisce suonare o insegnare?
Sicuramente suonare. È la mia vita, la mia gioia. Insegnare è difficile, in parte ci riesco, ma bisogna trasmettere a questi giovani molta esperienza. E insegnare è al contempo dare poco ad alcuni e tanto ad altri.
Le capita di vedere giovani promettenti?
Assolutamente. Ho tirato fuori tanti bravi batteristi, molti dei quali sono sistemati in gruppi od orchestre.
Chiudiamo con l’invito di Tullio a visitare il suo sito ufficiale, in cui è possibile tra l’altro scoprire le date del suo tour, e la sua pagina ufficiale su Facebook, che trovate riportate di seguito:
http://www.tulliodepiscopo.it/
http://www.facebook.com/group.php?gid=38473667855
Marco Agustoni