White Lies, Ritual ci ha permesso di svoltare

White Lies italia 2011

Abbiamo incontrato i White Lies in occasione del loro show di supporto agli Arcade Fire a Milano. Una band serena e positiva, felice di essere ancora in Italia e consapevole di essere a un punto di svolta importante della propria carriera: “Siamo molto felici di tornare in Italia, abbiam guidato 15 ore di notte dalla Rep.Ceca per arrivare qua e siamo stanchissimi ma contenti di essere da voi, inoltre stasera suoneremo insieme a una delle nostre band preferite! È bellissimo supportare band grosse in estate, puoi esser più tranquillo e goderti la giornata facendo uno show greatest hits, quindi andare in mezzo alla folla a vederti gli Arcade Fire, fantastico!”

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I White Lies hanno da poco annunciato il tour autunnale: “Abbiamo già fatto un headlining show a Milano all’Alcatraz ma a novembre lo rifaremo a Bologna! Suonare in Italia è super, i fans sono caldissimi! Questo tour autunnale per noi è il punto di svolta, in Inghilterra faremo arene molto grosse, anche la Wembley Arena a Londra, un momento importantissimo per una band che ha fatto solo due dischi, siamo esaltati al massimo!” Ritual ha permesso ai WL di avanzare a un livello successivo: “E’ vero, è il disco della svolta anche se il debutto andò benissimo! A qualche mese di distanza onestamente cambieremmo qualche cosa, ma penso sia un discorso valido per qualsiasi artista, anche per chi dipinge, costruisce case o suona, col senno di poi modificherebbe sempre qualcosa che ha creato precedentemente. Però Ritual è indubbiamente il meglio che i White Lies hanno potuto concepire in quel determinato periodo, inutile negarlo. Ritual ha avuto una gestazione più rapida rispetto al primo disco, in cinque settimane abbiamo registrato e inciso. Abbiamo usato molto la tecnologia e sfruttato l’elettronica per aver i pezzi pronti prima. Ci siamo sbizzarriti a livello di sound provati, abbiamo sviluppato le nostre capacità al meglio, mettendole insieme per avere un risultato finale molto buono. Ci piace sviluppare le nostre capacità, cimentarsi in nuove avventure, ricercare sound che non avevamo mai utilizzato prima d’ora. Io addirittura mi sono messo a scrivere musica per orchestre, forse utilizzabile anche per soundtrack e cinema, siamo in un ottimo periodo.”

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Ma non c’è il rischio che mescolando troppi sound e soluzioni diverse, si perda di vista il genere che i White Lies propongono?Noi siamo una Pop band, nient’altro che una pop band, la popular music è un genere con cui la gente si può connettere in ogni modo, dagli Zeppelin a Lady Gaga, gli uni con più chitarre, l’altra con la dance, sono sempre pop music; a noi non interessa essere catalogati, vogliamo solamente rimanere a lungo in questo filone pop, non penso che mescolare influenze e generi ci allontani dalla percezione comune che il pubblico ha di noi…
Infine, come vedono i White Lies la tecnologia e il web 2.0?Non ho grosse opinioni in merito, penso sia bello che tutti possano ascoltare musica subito e in qualsiasi luogo. Sul dibattito del web 2.0 che uccide la musica rubandola agli artisti abbiamo diverse opinioni, Spotify ad esempio permette di sentire musica senza rubarla, la rete si è evoluta per evitare di rubare musica ma non tutti lo dicono. Quando crescevo e non avevo soldi per comprarmi i dischi scaricavo pure io, adesso ho i soldi per comprarmi la musica e prendo 20 dischi al mese, insomma non la vedo come una cosa così pericolosa… tutte le persone che sono a vederci stasera hanno bene o male scaricato un pezzo dei White Lies o degli Arcade Fire nella loro vita, eppure sono qui tutti e hanno comprato il biglietto, sicuramente si divertiranno e le band prenderanno soldi per suonare per loro. Non vedo il file sharing o il web 2.0 come qualcosa di brutto…

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