Seconda serata sold out per la band americana, sempre in giro per il mondo a seconda degli impegni cinematografici dell’eclettico frontman Jared Leto. La domanda che ci frulla in testa è: vera band o fenomeno per ragazzine? In teoria la prima, in pratica la seconda.
Apre il duo elettronico Duplex, che con la sua techno non smuove per niente il pubblico ma ha un frontman palestrato ed energico che non tarda troppo a mettersi a torso nudo per la gioia delle ragazzine in sala.
Alle 22 cala il sipario e in un tripudio di luci e laser rubati ai Muse entra in scena la band. Prima nota negativa: il pubblico. Quasi a livello da boyband, zero movimento, zero emozioni, troppo ragazzini con poca voglia di divertirsi e tutti impegnati a fare foto con cellulare e macchina fotografica. Comunque la band si impegna e presenta con convinzione ed energia canzoni in fondo stilisticamente semplici. Jared è un ottimo frontman, con possibilità di crescita enormi. Si muove come una trottola, suona, canta bene (quando si sente e soprattutto quando non fa cantare troppo il pubblico), con i suoi occhioni ammalia la folla…per fortuna è un nano, c’è giustizia a questo mondo. Il gruppo fa il suo mestiere: bassista e chitarrista sono comprimari, solo il batterista Shannon, fratello di Jared, pesta veramente con grinta la sua batteria ultra effettata. Buona presentazione visiva, ottime luci, palco non molto teatrale a dire il vero, ma i ragazzi hanno il loro bell’aspetto e Jared ruba la scena. Spettacolo breve e diluito, purtroppo, con il secondo album suonato quasi tutto e il primo appena sfiorato. L’energia però non e mai calata e tutti i classici sono stati suonati per la gioia del pubblico.
A questo punto l’unico problema della band sembra essere proprio il pubblico. Riuscirà a farsi accettare da chi la musica la ascolta davvero o finirà dimenticata come una boyband qualsiasi? Ormai tre anni sono passati dal secondo disco, e sei dal primo…la prossima uscita sarà critica. I 30 Seconds hanno le carte per diventare una grande voce fuori dal coro del rock alternativo, ma anche la notorietà del figo Jared che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Setlist: No, la scaletta non me la ricordo, davvero. Però hanno suonato quasi tutto il secondo, chiudendo con ‘The Fantasy’ e dal primo hanno fatto ‘Capricorn (A Brand New Name)’ e parte di ‘Oblivion’ acustica. Penso. Troppo alcool. Scusate. No, che cazzo mi devo scusare a fare?
M.B.