In concomitanza dell’uscita nei negozi di “AB 3.5”, gli Alter Bridge tornano in Italia per incontrare il loro grande seguito. Ad aprire il concerto i Black Stone Cherry, che hanno rilasciato pochi mesi fa il loro terzo album “Between The Devil & the Deep Blue Sea”. Se in studio ci sembravano pronti per il grande salto, dal vivo lo confermano. Il frontman Chris Robertson e compagni spaccano alla grande, tirano fuori tutta la loro grinta e ci mettono un nanosecondo a scaldare la folla. In particolare, il cantante ha capacità canore indiscutibili e il batterista John Fred Young picchia sulle pelli come un forsennato. Dopo poco più di 40 minuti, salutano il pubblico lasciandolo in attesa delle star della serata: gli Alter Bridge.
Entrano in scena sulle note di “Slip To The Void” ed è questione di pochi secondi per far venire giù il palazzetto, che ha fatto registrare il sold out. Myles Kennedy saluta i fans italiani facendo capire di sentirsi in una seconda casa e, in effetti, non è un mistero il grande amore corrisposto che lega band e platea. Non c’è una traccia della setlist in cui non si sentano le voci del pubblico e di Kennedy cantare all’unisono. Inutile dire che Tremonti, Marshall e Phillips sono magistrali come sempre. La grandissima sorpresa è lo stato di grazia in cui si trova il frontman. Come ben noto, ha una voce dall’estensione incredibile e con uno strumento così bello e complesso, il rischio della sporcatura è perenne. Invece non solo non sbaglia una nota ma canta con una naturalezza incredibile, come se fosse la cosa più facile del mondo. La voce è piena per tutti gli 80 minuti, per non parlare delle abilità di chitarrista, evidenziate dal dueling guitar con Tremonti.
E’ evidente: gli Alter Bridge hanno le carte in regola per diventare la band del decennio. Unico peccato: non aver inserito “Shed My Skin”, una delle canzoni migliori secondo chi scrive, in setlist ma è un dettaglio trascurabile davanti ad uno show così convincente. Senza dubbio, uno dei concerti della vita.
Setlist: Slip To The Void – Before Tomorrow Comes – Come To Life – Find The Real – Ghost of Days Gone By – Buried Alive – Brand New Start – White Knuckles – All hope is gone – Metalingus – Broken Wings – One day Remains – The End Is Here – Ties That Bind – Blackbird – Open Your Eyes – Watch Over You (Acoustic) – Isolation – Dueling guitar – Rise Today
Claudia Falzone
Concerto eccezionale e pubblico grandioso. Serata memorabile!
All’inizio pastone sonoro assurdo, fortunatamente hanno sistemato presto i livelli altrimenti il sound avrebbe fatto schifo tutta sera. GrandissimiAB!!!!
Ma dico a chi è venuto in mente di organizzarlo al Palasesto? Innanzitutto gli orari: lo show è iniziato 20 minuti prima del previsto, sono entrato ed i BSC avevano suonato già tre brani.L’audio era pietoso altro che sistemato i livelli, diciamo che un pochino l’hanno migliorato in corso. Il posto echeggiava, l’impianto audio insufficiente, un fonico non all’altezza. Alcuni pezzi della batteria si sentivano a tratti, il basso usciva solo attraverso i subwoofer, e la chitarra di tremonti a volte sembrava suonasse con una cassa di plastica. Ho girato tutto il parterre, in ogni parte si riusciva a parlare tranquillamente. Ho piu volume in auto.
Solo la voce era chiara e ben presente, ma troppo poco per giustificare l’organizzazione
dò ragione a gianmarco, audio orribile e bassissimo, ma pare una costante degli ultimi concerti che ho visto. alter comunque che non han sbagliato nulla, li ho visti altre 3 volte oltre a questa e non mi hanno mai deluso