Alter Bridge – Milano, Palasesto 22 ottobre 2011

Alter Bridge Milano 22 Ottobre

In concomitanza dell’uscita nei negozi di “AB 3.5”, gli Alter Bridge tornano in Italia per incontrare il loro grande seguito. Ad aprire il concerto i Black Stone Cherry, che hanno rilasciato pochi mesi fa il loro terzo album “Between The Devil & the Deep Blue Sea”. Se in studio ci sembravano pronti per il grande salto, dal vivo lo confermano. Il frontman Chris Robertson e compagni spaccano alla grande, tirano fuori tutta la loro grinta e ci mettono un nanosecondo a scaldare la folla. In particolare, il cantante ha capacità canore indiscutibili e il batterista John Fred Young picchia sulle pelli come un forsennato. Dopo poco più di 40 minuti, salutano il pubblico lasciandolo in attesa delle star della serata: gli Alter Bridge.

Entrano in scena sulle note di “Slip To The Void” ed è questione di pochi secondi per far venire giù il palazzetto, che ha fatto registrare il sold out. Myles Kennedy saluta i fans italiani facendo capire di sentirsi in una seconda casa e, in effetti, non è un mistero il grande amore corrisposto che lega band e platea. Non c’è una traccia della setlist in cui non si sentano le voci del pubblico e di Kennedy cantare all’unisono. Inutile dire che Tremonti, Marshall e Phillips sono magistrali come sempre. La grandissima sorpresa è lo stato di grazia in cui si trova il frontman. Come ben noto, ha una voce dall’estensione incredibile e con uno strumento così bello e complesso, il rischio della sporcatura è perenne. Invece non solo non sbaglia una nota ma canta con una naturalezza incredibile, come se fosse la cosa più facile del mondo. La voce è piena per tutti gli 80 minuti, per non parlare delle abilità di chitarrista, evidenziate dal dueling guitar con Tremonti.
E’ evidente: gli Alter Bridge hanno le carte in regola per diventare la band del decennio. Unico peccato: non aver inserito “Shed My Skin”, una delle canzoni migliori secondo chi scrive, in setlist ma è un dettaglio trascurabile davanti ad uno show così convincente. Senza dubbio, uno dei concerti della vita.

Setlist: Slip To The Void – Before Tomorrow Comes – Come To Life – Find The Real – Ghost of Days Gone By – Buried Alive – Brand New Start – White Knuckles – All hope is gone – Metalingus – Broken Wings – One day Remains – The End Is Here – Ties That Bind – Blackbird – Open Your Eyes – Watch Over You (Acoustic) – Isolation – Dueling guitar – Rise Today

Claudia Falzone

4 Comments

  • All’inizio pastone sonoro assurdo, fortunatamente hanno sistemato presto i livelli altrimenti il sound avrebbe fatto schifo tutta sera. GrandissimiAB!!!!

  • Ma dico a chi è venuto in mente di organizzarlo al Palasesto? Innanzitutto gli orari: lo show è iniziato 20 minuti prima del previsto, sono entrato ed i BSC avevano suonato già tre brani.L’audio era pietoso altro che sistemato i livelli, diciamo che un pochino l’hanno migliorato in corso. Il posto echeggiava, l’impianto audio insufficiente, un fonico non all’altezza. Alcuni pezzi della batteria si sentivano a tratti, il basso usciva solo attraverso i subwoofer, e la chitarra di tremonti a volte sembrava suonasse con una cassa di plastica. Ho girato tutto il parterre, in ogni parte si riusciva a parlare tranquillamente. Ho piu volume in auto.
    Solo la voce era chiara e ben presente, ma troppo poco per giustificare l’organizzazione

  • dò ragione a gianmarco, audio orribile e bassissimo, ma pare una costante degli ultimi concerti che ho visto. alter comunque che non han sbagliato nulla, li ho visti altre 3 volte oltre a questa e non mi hanno mai deluso

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