B.B. King in questo caldo Giugno 2010 è passato per il Bel Paese, desideroso di regalare ancora una volta indimenticabili serate al suo pubblico italiano. La prima data di questa trance italiana del tour è stata quella di Milano del 9 giugno, l’ultima invece, dopo esser passaro per Caserta e Molfetta, è stata a Roma il 13, all’Auditorium Parco della Musica.
Dopo un breve set suonato dalla sola band entra finalmente il Re del Blues, con il suo carisma incredibile e la simpatia dei grandissimi, insieme alla sua inseparabile “Lucille”, tirata a lucido.
Parte con “I Need You So” e da quel momento gli basta un’ora e venti circa per confezionare un concerto indimenticabile, durante il quale vengono eseguite, tra le altre, “Bluesman (understand)”, la vibrante “The Thrill is Gone” e “See That My Grave is Kept Clean”. Strumentali magnifici e bellissimi fraseggi condiscono il tutto, da ricordare il magico momento d’improvvisazione durante il quale il batterista Tony Coleman, “sfidato” da B.B., rifà alla batteria tutte le note che il King gli suggerisce con la chitarra.
A guardarlo in concerto pare di non aver mai visto un uomo con tanta grazia e di tale eleganza, l’atmosfera ci porta lontano e fa sognare. Verso la fine del concerto B.B. King dedica alle ladies presenti in sala una romantica “You Are My Sunshine” e ai maschietti una sficheggiante “Rock Me Baby”, alla quale poi attacca il classico “When The Saints Go Marchin’ In” a ricordare le origini sacre del Blues. Finito il tutto si alza dalla sedia e dopo aver regalato una quantità infinita di plettri ed altri gadgets al pubblico osannante, si infila il cappotto, si mette il cappello e accompagnato da un tipo nero elegantissimo molto anni ’30, che sembrava uno dei cattivi di Dick Tracy, se ne va felice e soddisfatto, sempre più conscio della sua infinita grandezza.
Paolo Bianchi