A conclusione della seconda parte del tour di supporto a “Il Cielo Ha Una Porta Sola”, Biagio Antonacci ha, tanto per cambiare, fatto registrare il sold out al Forum di Assago. Vicino al luogo che l’ha visto crescere, quella Rozzano ampiamente rappresentata da alcuni striscioni presenti sugli spalti, il cantante si è esibito con un volume certamente inusuale per i suoi standard. La formazione batteria-basso-chitarra ha donato ad alcuni pezzi un’energia clamorosa, rendendo legittima la domanda “ma se tornasse a pestare tra un lento e l’altro”?
E’ indubbio che oramai subito dietro al colosso Vasco e all’affermato Liga, nel rock italiano ci sia proprio Antonacci. E pare anche che il cantautore sia a proprio agio quando i giri del motore si alzano. Certo lo spazio per le canzoni d’amore non manca, un paio di stacchi abbastanza forti (che a dire il vero hanno fatto calare un po’ troppo la tensione, ndr) nei quali prima si occupa del pianoforte e poi stacca gli ampli qualche minuto e propone pezzi acustici insieme ai suoi soci onstage. Ma il vero motivo di queste date è sentire l’anima rock di Biagio, capace davvero di fare rumore e di suonare a tratti come un hard rock act e di sorprendere anche molti dei suoi fan di vecchia data.
La voce non lo ha sorretto per tutte le due ore abbondanti di set, ma abbiamo molto apprezzato l’attitudine quasi punk che lo ha pervaso durante i suoi classici più tirati (“Angela”, “Non è mai stato subito” e la conclusiva distortissima “Liberatemi”, insieme all’opener “Mio padre è un re”). Vitaminizzate “Sognami” e “Convivendo”, riviste “Iris” e “Tra te e il mare” (scritta a suo tempo per Laura Pausini e proposta con il riff di Start Me Up come base) e classicamente interpretati inni quali “Se io se lei” (al pianoforte), “Quanto tempo è ancora” e “Pazzo di lei”.
Una serata piacevole, aspettiamo ora Antonacci al varco con quello che sarà il successore del fortunato, ma controverso, Vicky Love.