Se il grosso del Triveneto era o a casa o a tributare il giusto addio ai Simply Red nel concerto alla Zoppas Arena di Conegliano, un piccolo gruppo di persone cresciute a pane, chitarre distorte, volume a mille e canzoni semplici (rock and roll, in tre parole) hanno assistito all’unica calata del Nordest del lungo tour italiano dei Boss Hog.
Viaggio che ha portato la band dei coniugi Jon Spencer e Cristina Martinez in giro per lo stivale per cinque date. Una serata che, alle nove di sera, sembrava destinata ad un flop, ma che poi ha portato al New Age Club un numero di persone tutto sommato soddisfacente.
Ad aprire la serata il trio di ragazze finlandesi Micra Girls, autrici di un set molto tirato e discretamente lungo farcito da canzoni garage punk. Un concerto, questo del power trio (chitarra, organo e batteria) scandinavo, accolto positivamente dai presenti, anche se all’inizio un po’ di freddezza era palpabile. Niente di nuovo, certi brani erano scontati e banalotti, ma un ottimo antipasto prima del piatto forte della serata.
Per vedere i Boss Hog sul palco non serve aspettare l’inizio del concerto: infatti, escludendo Cristina, tutti gli altri componenti della band faranno il soundcheck in prima persona. Alle 23.30 “Dedicated” apre il concerto della band statunitense. La prima cosa che salta all’occhio è proprio lei, Cristina Martinez: da un gruppo che ha basato la sua fama sul suo fisico da modella, trovarsela davanti con qualche chiletto di troppo è stato un mezzo trauma. Ma il fatto che lei sia un po’ sovrappeso non intacca il suo carisma strabordante e la sua voce blues: nessun calo, praticamente perfetta per l’ora e poco più di concerto.
Ma il vero “animale da palcoscenico” della serata è stato Jon Spencer, uno degli uomini che nel rock ha seminato tanto e raccolto poco: acclamato già dal soundcheck, è autore di un concerto di altissimo livello: la sua chitarra elettrica, il punk e il blues si fondono creando un’unica, esplosiva, entità. Inoltre, ruba spesso la scena alla moglie, cantando alcune canzoni come voce principale. Il resto del gruppo, purtroppo, è composto da dei semplici comprimari: escludendo Hollis Queens, che canterà insieme a Cristina nel noto singolo “Whiteout”, gli altri tre componenti dei Boss Hog si limiteranno a “costruire” il potente muro di suono, lasciando la vetrina ai due coniugi. La scaletta, infine, è equilibrata, pescando brani dalle tre uscite e dai vari singoli pubblicati.
Una band che musicalmente non sarà al top nel genere, ma che ha offerto un concerto onesto, che ha divertito la platea scesa a Roncade per una serata di puro rock and roll.
Setlist: Dedicated, Green shirt, Gerard, Winn coma, What the fuck, Fix me, Sugar bunny, Not guilty, Whiteout, Ski bunny, Monkey, Jaguar, Beehive, I idolize you, Count me on, Save.
Nicola Lucchetta