Caribou, il report del concerto a Milano del 28 maggio 2015

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L’apprezzatissimo Caribou, al secolo Daniel Victor Snaith, che si era già fatto conoscere nel nostro paese nel 2012 in apertura ai concerti dei Radiohead, è finalmente tornato a calcare il palco per un’unica, imperdibile data italiana, quella di ieri sera, giovedì 28 maggio 2015, al Circolo Magnolia di Milano.

Insieme ad una band di eccezione composta dai bassisti John Schmersal e Ryan Smith e dal batterista Brad Weber, Dan ha fatto il suo ingresso a piedi nudi e in un outift total white, in forte contrasto con la cover del suo ultimo album “Our Love” che ha fatto da cornice alla serata. La semplicità è sicuramente stata la chiave dell’interessante performance, a metà tra un evento da club e un vero e proprio concerto: impossibile collocarla in una delle due categorie.

In “Hannibal” elettronica e psichedelia si fondono fino a diventare un qualcosa di inscindibile, sempre accompagnate dalla voce rotonda del musicista canadese. “Mars” ci ha invece trasportati su un altro pianeta, dove nulla di negativo sembrava esistere. È stato poi il turno di “Odessa”, singolo estratto dall’album “Swim” e dai suoni graffianti, a tratti anche animaleschi, durante il quale Daniel si è impossessato prima di un tamburello mezzaluna e poi di un flauto.

Con “Can’t do without you” ho pensato che la musica elettronica può quasi paragonarsi ad un sogno, una realtà parallela difficile da ricreare al risveglio, eppure Caribou, grazie all’importante contributo dei suoi musicisti, sembra esserci riuscito perfettamente.

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