L’edizione 2014 del Carrara Idol si è svolta al Fuorisalone di Milano nella zona Ventura-Lambrate. L’8 aprile 2014 si è svolto il concerto di David Bryan & friends (cover story BJCI), una bella serata che ha visto all’opera lo storico tastierista dei Bon Jovi con la Matt O’Ree Band e Michael Ghegan. Oltre a loro, una parata di nomi tra cui Gualtiero Vanelli (imprenditore che ha messo in piedi questo evento già nel 2012), Maddalena Corvaglia, Stef Burns, la band dei Vice e anche il Ministro di Grazia e Giustizia (are you kiddin’ me? direte voi… Pare di no, anche se avevamo abbastanza alcool in corpo da non riconoscere nemmeno più David in quel momento, ndr). Erano anche presenti degli amici. Precisamente quelli del Bon Jovi Club Italia. E scusatemi se parlo di loro prima di dirvi cos’ha combinato durante lo show David. Sì perché fondamentalmente senza questi fantastici ragazzi, molte delle cose belle capitate all’universo Bon Jovi negli ultimi anni in Italia non sarebbero mai accadute.
Ho conosciuto Max (il deus ex machina del Club di cui sopra) quasi cinque anni fa, su un battellone che a Londra ci portava alla O2 Arena galleggiando sul Tamigi. Era l’anteprima di The Circle, una due giorni promozionale che, tra le altre cose, permise ad Outune di intervistare i Bon Jovi per la prima volta. Da allora il Club è riuscito nell’impresa di far parlare di sè tutto il mondo, grazie a coreografie incredibili e a occasioni come questa, in cui era coinvolto direttamente nell’organizzazione dell’evento. Era doveroso regalare a questa bellissima realtà e alle persone che ne fanno parte il giusto spazio parlando del Carrara Idol. Mi perdoneranno gli altri enti coinvolti, comuni, persone, esponenti di spicco della società civile, comparsi, nani, ballerini e barlafüs di sorta. Niente di personale ma per me (anzi, per noi di Outune) i veri Idols sono soprattutto Max e i suoi accoliti.
Tornando a bomba sulla serata, l’ora e mezza in cui David e compagni hanno infilato diversi classiconi dei Bon Jovi uno dietro l’altro, oltre a cover ed estratti dal musical di Bryan “Memphis”, è volata, anche se le interruzioni programmate che vedevano protagonista (involontaria, visto che qualcuno le diceva quando e come intervenire) la bellissima Maddy, hanno rischiato seriamente di compromettere la tensione e il coinvolgimento dei presenti. Tuttavia quando è possibile contare su brani come “Bad Medicine”, “Livin’ On A Prayer”, “Wanted Dead Or Alive”, “In These Arms”, “Who Says You Can’t Go Home” e “Bed Of Roses”, è facile far ripartire la baracca e infiammare un pubblico che nel finale ha invaso il sottopalco fottendosene (giustamente) di posti a sedere e zone riservate.
David è un gran cantante, a dire il vero gli vengono meglio le cover (“Hallelujah” da brividi, simpatico anche il tributo a Zucchero con “Senza una donna/Without a Woman”) rispetto ai brani in cui la timbrica del buon Jon sarebbe indispensabile per fare risplendere le hit al massimo. Tuttavia era una festa, in certi momenti il frastuono del pubblico è stato talmente elevato che copriva strumenti e voci della band sul palco. Gran finale sbrego con “Twist And Shout”, come se fossimo a uno show del Boss (d’altra parte pure lui è del New Jersey vedi n’po’) con chiunque sul palco, inclusa Maddalena e il suo (grandissimo) marito Stef Burns.
Nella foto qui sotto (fonte Facebook – Alessia Vercesi), David riceve un riconoscimento direttamente dai membri del Bon Jovi Club Italia.