Del Collettivo Mazzulata e del suo “ratafolk” Outune aveva già parlato tempo fa, come già avevamo segnalato la loro eccezionale performance in quel di Milano. Così non potevamo trascurare questo nuovo evento tenutosi il 28 aprile al Cinema Teatro Nuovo di Varese, che li ha visti ancora una volta protagonisti.
Invitati dal sempre cortesissimo Gio Rossi, batterista e “papà” del Collettivo, abbiamo potuto assistere, in un teatro letteralmente gremito di gente, dove l’atmosfera era quella di una grande festa, ad uno show che ha messo realmente in tavola il significato del termine “ratafolk”, coniato dalla band stessa. Il “ratafolk” è, infatti, un genere che nasce da un amalgama di tradizione italiana (non solo folk) e hip hop, blues, New Orleans sound, salsa, rock, e tutto quello che ai membri del complesso può passare per la testa, e la presenza sul palco di artisti provenienti da estrazioni musicali fra le più disparate ha fatto si che l’esperienza vissuta durante questo concerto sia stata unica e irripetibile.
Abbiamo avuto la fortuna di assistere non solo all’esibizione del Collettivo, ma anche a quelle di altri artisti come il bravissimo cantautore Gianluca Salvadori (altra conoscenza di Outune), che si è esibito prima da solo, e poi con il resto della band; alla performance di Luca Crespi, con la sua cornamusa e le sue sonorità marcatamente irish-folk; e alla jam session blues che più blues non si può con sul palco il banjo di Rubem Minuto, la chitarra di Maurizio Pugno e la voce e l’armonica nientepopodimenoche di Kellie Rucker.
Tutti gli artisti hanno quindi messo un po’ della loro musica insieme a quella del collettivo, dando a tutti i presenti una dimostrazione chiara, precisa e diretta di quello che è il “ratafolk”: l’essenza del genere inventato dal Collettivo è stata catturata in due ore dagli artisti sul palco e messa a disposizione dei presenti; un amalgama perfetta dei generi musicali più svariati, che si sono fusi alla perfezione, dando vita a delle versioni inedite e assolutamente coinvolgenti di brani classici della tradizione popolare italiana, dalla “Bella lavanderina” a “Madama Dorè”, solo per citare due “cavalli di battaglia” del Collettivo.
Un plauso quindi all’amico Gio Rossi e al suo Collettivo Mazzulata, che, come di consueto, ha lasciato un pubblico soddisfatto dello spettacolo al quale ha assistito e con tanta, tanta voglia di vedere di nuovo all’opera questi ottimi artisti.
Corrado Riva
Grazie a Gio Rossi per l’invito alla serata.