Concerto Korn Padova Gran Teatro Geox 26 giugno 2013

Ci sono voluti ben dieci anni per far tornare i Korn ai fasti qualitativi che competono loro. E non è un caso che lo stato di forma incredibile presentato da Jon Davis e soci nella terza e ultima data al Gran Teatro Geox di Padova sia arrivato con il ritorno di Head e la conseguente reunion della formazione originale, con la sola esclusione del batterista David Silveria sostituito dal ben più preparato Ray Luzier. Tutto questo per dire che il ritorno on stage dei Korn è tra le sorprese più positive del 2013.

Un concerto nel quale la band ha proposto una scaletta ben ancorata alle recenti sperimentazioni (trovano spazio anche Narcissistic Cannibal e Get Up, due estratti dall’ultimo The Path Of Totality) ma che ha anche strizzato fin troppo l’occhio al più luminoso passato. Cosa messa subito in chiaro già dai primi quattro pezzi, nei quali vengono presentati i primi due brani delle tracklist del debutto omonimo, tra cui quella Ball Tongue la cui presenza nelle setlist è tornata in maniera massiccia solo da quest’anno, e Life Is Peachy. Escludendo Untitled e Korn III, ogni album ha trovato spazio nei 90 minuti di esibizione della band: una scelta di ampio raggio che ha costretto il quintetto a fare una sofferta selezione, escludendo anche singoli di grido del calibro di ADIDAS e Make Me Bad.

I Korn del 2013 hanno recuperato la rabbia, la potenza e il groove degli esordi, mettendo la parte le scene patetiche (quando si presentarono in dieci sul palco ad un recente Gods Of Metal) e lo stato di forma mediocre dei recenti tour (tra tutti Milano 2009, quando aprirono per i Nine Inch Nails), aiutati anche da una produzione on stage dal grande impatto visivo. La sezione ritmica Luzier / Fieldy è il vero motore musicale del combo, capace di far passare in secondo piano il pur egregio lavoro alle chitarre di Munky e del figliol prodigo Head. Ma è Jonathan Davis il protagonista della serata, capace di confermare l’eccellente stato di forma (anche fisica, essendo visibilmente dimagrito negli ultimi anni) del precedente tour e di reggere l’intera serata senza alcun calo. Un ottimo giudizio, partendo dal presupposto che si parla di un frontman che è in tour quasi ininterrottamente da ormai dieci anni.

L’unica pecca della serata è il pubblico: pur accompagnati da un nome di grido come i Bullet For My Valentine, i Korn non sono riusciti a radunare più di un migliaio di persone nella terza e ultima data del loro tour italiano. Perso il treno dei grandi numeri, a causa soprattutto degli ultimi quattro dischi frutto di esperimenti riusciti male, i Korn riescono comunque a garantire un concerto di altissima qualità e, grazie alla maturità della ormai ventennale esperienza, migliore rispetto agli anni nei quali erano presenti massicciamente anche su MTV.

Setlist Korn: Blind, Ball Tongue / It Takes Two / Lodi Dodi, Twist / Chi, Falling Away from Me, Narcissistic Cannibal, Dead Bodies Everywhere, Coming Undonem, Did My Time, Shoots and Ladders / Somebody Someone, Here to Stay, Helmet in the Bush, No Place to Hide, Y’All Want a Single, Lies / Another Brick in the Wall (Pink Floyd cover), Get Up!, Got the Life, Freak on a Leash

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