Deep Purple – Teatro Smeraldo, Milano 16 luglio 2008

Non avevo mai visto i Deep Purple a teatro, pur essendo stato a un loro show decine di volte in altri contesti. Devo dire che è stata davvero un’esperienza che andava fatta. Innanzitutto per l’acustica: mai avevo sentito così bene Gillan e soci, spesso relegati in spazi assurdi o comunque in luoghi non adatti ad un concerto (Forum di Assago?).

Mai ero riuscito a cogliere ogni nota di ogni singolo componente: sentire in modo così nitido il basso di Roger Glover è stato divino. A raccogliere poi i commenti di chi era presente la sera prima, pare che il gruppo fosse molto più affiatato e compatto in questa seconda data e che Gillan abbia davvero dato tutto ciò che ancora gli rimane. L’unica pecca, se di pecca si può parlare, rimane il fatto di non essersi potuti alzare in piedi su pezzi in cui avresti voluto saltare al collo di Ian Paice (commovente e molto più in forma del periodo 04/05) o in cui ti saresti buttato sul pubblico in delirio…insomma di aver visto uno dei gruppi hard rock più importante della storia seduto su una poltroncina!
A tutto, però, vi è rimedio: sulle note di “Smoke On The Water” (sulle quali sale sul palco a suonare Paolo delle Iene!), il pubblico rinuncia alle briglie e, inevitabile, arriva l’invasione di campo.

Per quanto riguarda la scaletta, parliamo del tipico concerto dei Deep Purple, con le immancabili “Space Truckin’”, “Highway Star”, “Hush”, passando per “Perfect Strangers” e altre hit impossibili da saltare (“Black Night”). Poi i pezzi da “Rapture Of the Deep”, che si fanno sempre ascoltare volentieri, ed una manciata di perle: “Into The Fire”, “The Battle Rages On” (da brividi), ma soprattutto “Sometimes I Feel Like Screaming”, che per uno come me che non perde una data del gruppo equivale all’estasi. The day is gone when the angels come to stay, and all the silent whispers will be blown away…

Luca Garrò

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