Qui lo affermo e qui ne faccio pentimento, non sono mai stato (prima di ieri) a un concerto dei Deftones, ammetto di essermi perso uno degli eventi più belli e carichi che si possa vedere!
Un Live in tutti i sensi (locale omonimo e evento che la L se la merita maiuscola) colmo di elettricità, pieno di adrenalina, venue strapiena, a tratti ingestibile visti i numerosissimi stage diving da parte del pubblico, impegnati al massimo anche i ragazzi della sicurezza nel fare un lavoro egregio (anche loro erano rapiti dallo spettacolo).
Inutile scrivere che sono stati estratti pezzi da tutti gli album, comprensiva la presenza della massiccia dose di Diamond Eyes, disco rappresentativo del tour. Chino Moreno in forma sotto tutti i punti di vista, essendo dimagrito vistosamente su uno stage che ha visto versare letteralmente litri di sudore da parte di tutta la band: a metà scaletta Chino, comprensivo di camicia e pantaloni, sembrava uscito da una doccia vestita; di lì a poco ha rinunciato (per la gioia delle signorine ancora più galvanizzate) alla manica lunga per dare spazio appunto al suo fisico “Nuovo”.
Una cannonata insomma, mancava una botta d’adrenalina così massiccia: decisamente colonna sonora di amici “Surfer” delle montagne innevate “Diamond Eyes” prende il suo posto nel mio iPod per questa parentesi invernale.
Setlist: Rocket Skates, Around the Fur, My Own Summer (Shove It), Be Quiet and Drive (Far Away), Elite, Knife Prty, Korea, Digital Bath, Diamond Eyes, CMND/CTRL, Risk, Beauty School, Xerces, Prince, You’ve Seen The Butcher, Sextape, Bloody Cape, Minerva, Passenger, Change (In the House of Flies), Back To School (Mini Maggit), Birthmark, Engine No. 9, 7 Words.
Grazie a Emanuele Camilletti