Fabi Silvestri Gazzè, le foto e il report del concerto a Verona del 22 maggio 2015

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Solo un giorno di intervallo dall’ultimo grande concerto, quello dei Placebo, e sull’Arena di Verona si sono di nuovo accesi i riflettori, questa volta per tre eccellenze della scena italiana: Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. Il concerto del 22 maggio 2015 sarebbe dovuto essere lo slancio finale dell’opera del trio di amici e cantautori, che lo scorso anno hanno congiunto le loro menti artistiche per dar vita ad un album condiviso, “Il padrone della festa“, poi sfociato in un tour per il paese di altissimo livello. E proprio giunti al crocevia in cui le loro strade tornano a separarsi, Fabi, Silvestri e Gazzè hanno voluto celebrare il viaggio intrapreso e fare un regalo al pubblico con un evento che li ha visti ospitare in modo sopraffino la loro grande festa, ancora insieme ai musicisti che li avevano accompagnati nelle date autunnali: Roberto Angelini e Adriano Viterbini (chitarre), Josè Ramon Caraballo Armas (percussioni e tromba), Gianluca Misti (tastiere), Piero Monterisi (batteria) e Massimo “Dedo” de Domenico (chitarra, fiati). Special guest del live anche lo GnuQuartet, che in estate sarà in tour insieme a Niccolò Fabi.

Report a cura di Tommaso Cazzorla

Sono sufficienti i primi scambi di battute tra Niccolò Fabi Max Gazzè e Daniele Silvestri per rendere l’Arena di Verona un posto piccolissimo, intimo e caldo, e dimenticarsi del cielo che minaccia pioggia da tutto il pomeriggio. Bastano un piccolo preambolo e “Alzo le mani”, brano di apertura che il premiato trio ha scelto per “Il Padrone della festa” (disco scritto a sei mani), per trasportare il concerto celebrativo del tour in un piccolo locale nel cuore di Roma, una ventina di anni fa. È la naturalezza e la semplicità con cui i tre interagiscono tra di loro e con gli altri musicisti, che accende una strana sensazione di nostalgia. Nel ’95 non ero certo nella Capitale a girare per locali notturni alla scoperta della scena cantautoriale sommersa – avevo sei anni, ero più interessato alle Tartarughe Ninja – ma di colpo mi sembra di vederli, più giovani ma non più entusiasti, mentre si misurano sui primi palchi e azzardano le proprie composizioni. È inevitabile. Fabi elogia “Quel che fa paura”, primo pezzo assoluto della discografia di Gazzè, e te lo immagini venticinquenne mentre lo ascolta con un bicchiere in mano. Silvestri ricorda il viaggio comune in Africa, e tu te li figuri con magliette bianche sotto il sole battente. Max racconta come preparasse tisane e infusi mentre gli altri due arrangiavano il disco e a te sembra di essere lì, indeciso tra zenzero e malva. Il rapporto di amicizia che li lega è talmente evidente da essere contagioso.

E non crediate malevolmente che la collaborazione sia soltanto un mezzuccio per sfruttare ognuno il successo dell’altro. Non ne avrebbero bisogno. Il concerto è ugualmente godibile che tu sia fan di uno di loro, di tutti e tre o di nessuno, tante sono le canzoni che si susseguono: da “Vento d’estate” a “Il mio nemico”, da “Lasciarsi un giorno a Roma” a “La Favola di Adamo ed Eva”, da “Cohiba” a “Dica”, il tutto intervallato da alcune dalle composizioni più riuscite de “Il padrone della festa”. E il siparietto che vede Max e Niccolò in vestaglia di raso sfidarsi a colpi di hit sulla coda di “L’avversario” non è il classico medley acchiappa-consensi, ma piuttosto un’occasione per farsi una bella risata sulla propria carriera.

Aprite Spotify, fate una playlist con i maggiori successi dei tre cantautori e non sarete neppure vicini al risultato finale. Questo perché il totale è molto maggiore della somma delle singole parti. Come non ha molto senso ridurre l’evento ad una gara a tre: Niccolò colpisce ed emoziona per la sua intensità, Max rilancia con ironia mentre domina il basso, Daniele magari è vocalmente quello meno dotato dei tre, ma sopperisce con un talento da cabarettista. Dietro le loro spalle hanno inoltre un’ottima band, anch’essa composta da vecchi amici e compagni di palco da una vita. Verranno ringraziati più volte nel corso della serata, come tutti i presenti, del resto. Fabi ringrazia Silvestri. Silvestri ringrazia Gazzè. Gazzè ringrazia Fabi che lo ha ringraziato per primo ma anche Silvestri. Fabi lo ringrazia per averlo ringraziato e ringrazia tutti i singoli musicisti, uno per uno. Silvestri si aggiunge a ringraziare la band, ma poi fa un ringraziamento speciale a Medici Senza Frontiere. Fabi ringrazia il publico. Tutti e tre ringraziano fonici e tecnici di palco. Gazzè ringrazia il GnuQuartet, che ha accompagnato alcuni brani. Anche gli altri due ringraziano il GnuQuartet. Insieme ringraziano nuovamente il pubblico. E così via. Mentre il concerto finisce con la title track del disco che hanno partorito insieme, aggiungo anche il mio alla pioggia di grazie, per la bellissima serata passata insieme a Verona.

Il 30 luglio 2015 Fabi Silvestri e Gazzè torneranno a suonare insieme al Rock in Roma per quello che dovrebbe essere davvero il loro ultimo show, fortemente voluto per ricambiare l’affetto dei fan.

Fotografie a cura di Mathias Marchioni.

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