Fall Out Boy – PalaSharp, Milano 15 marzo 2009

I padroni incontrastati della scena pop/punk/emo attuale hanno trionfato al Pala Sharp di Milano. Non sold-out ma un sacco di ragazzini esaltatissimi per uno dei concerti più brevi di sempre. Un’ora e un quarto a dir tanto, tirata e con zero pause.

Scenografia di tutto rispetto, giochi di luce e produzione da star consumate (anche se ancora in rampa di lancio) per i ragazzi americani, guidati più dalle pose paura e dai calci rotanti in stile Chuck Norris del bassista Pete Wentz, idolo delle bimbe, che dall’effettivo carisma del singer Patrick Stump. Insomma il quartetto ha letteralmente mandato fuori di testa un’audience giovane ed entusiasta, mentre ha meno impressionato i tromboni come il sottoscritto che hanno avuto delle buone conferme su quanto pensavano. I Fall Out sono una band simpatica e che annovera al proprio arco delle ottime frecce che vanno forte su Mtv, sul palco però hanno ancora tanta strada da fare se vogliono veramente sfondare. Inoltre, specialmente alla luce del recente album “Folie A Deux”, devono scegliere se percorrere la strada inclinata verso il pop rock, oppure se continuare (come dovrebbero) a puntare su melodie sì catchy che trainano però dei brani tosti e coinvolgenti (cfr. This Ain’t A Scene It’s An Arms Race o Thnks Fr Th Mmrs). A loro la palla, sottolineando in ogni modo che le potenzialità per andare avanti in modo positivo ci sono tutte.

Setlist: Disloyal Order Of Water Buffaloes – Thriller – A Little Less 16 Candles, A Little More Touch Me – American Boy – Sugar, We’re Going Down – This Ain’t a Scene, It’s An Arms Race – I Don’t Care – Beat It – HeadFirst Slide Into Cooperstown On A Bad Bet – Me & You – She’s My Winona – I Slept With Someone In Fall Out Boy And All I Got Was This Stupid Song Written About Me – Where Is Your Boy Tonight – America’s Suitehearts –  Thnks Fr Th Mmrs – Dance, Dance – Saturday

Piero Lisergi

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