Fedez, il racconto delle date di Padova e Conegliano di aprile 2019

Chi definisce il tour di Fedez come un evento dalla produzione mastodontica, molto probabilmente è meglio che si faccia un giro di concerti all’estero. Con questo non si vuol dire che il tour di Paranoia Airlines sia una cosa mediocre; semplicemente, con una mossa che hanno già fatto altri suoi colleghi (Salmo e Ghali per citarne due di evidenti), anche Federico Lucia ha deciso di alzare la posta in palio, portando anche in Italia la qualità dalla sagra di paese a delle produzioni degne del proprio nome.

Il palco è imponente ed è caratterizzato da una sorta di gabbia, che si aprirà più volte sul suo lato frontale, che trasmetterà di tutto: ologrammi del cantante, video futuristici, rendering tridimensionali o esercizi di stile come il fascio di luce che lo segue in “Generazione Bho”. Uno stage dalle due anime supportato anche da uno spettacolo di luci di alto livello, giochi pirotecnici (ci saranno anche delle fiamme) e da un soundsystem che quando serve riesce a pettinare per bene, tra atmosfere sognanti e gli assordanti beat techno che arrivano nel break finale di “Tutto Il Contrario”.

Musicalmente Fedez si presenta sul palco da solo, nessun DJ e nessuna live band: il concerto è suo e l’unico protagonista sul palco è lui. Anche quando, a più o meno metà concerto, decide di spostarsi in un palco secondario per un breve set a stretto contatto con i suoi fan. Il Paranoia Airlines Tour è il suo tour più ambizioso a livello di produzione e molto probabilmente sarà l’ultimo per un lungo periodo: avrebbe infatti potuto monetizzare il clamoroso successo di questo tour nei palasport ma, per sua stessa ammissione, questo sarà l’ultimo show prima di uno stop da dedicare a impegni extramusicali e familiari.

La scaletta ripercorre praticamente tutto il suo percorso professionale infarcito di hit ma anche di numerose collaborazioni, qui presenti come voci campionate, che siano quelle di Noemi, Malika Ayane o J-Ax, con il quale ultimo si esibì proprio a Conegliano un paio di anni fa. Un artista cresciuto esponenzialmente negli anni, capace di incidere brani dal successo radiofonico come “Italiana”, “Assenzio”, “Vorrei Ma Non Posto”, “Magnifico”, “Senza Pagare”, “21 Grammi” e “L’Amore Eternit”, solo per citare le più note e qui tutte proposte. Tanti anche gli estratti da “Paranoia Airlines”, con “Cazzo Ridi” e “Così” che aprono il set in maniera intima, per poi passare a quella “Prima Di Ogni Cosa” che ha suggellato anche musicalmente la sua nuova figura di padre di famiglia.

Con Conegliano si chiude il Paranoia Airlines Tour di Fedez. Un concerto che, pur dimostrando che anche l’Italia può competere a livello di produzione con il resto del mondo, non può fare altrettanto per alcuni artisti a livello di qualità dei brani. Fedez è un artista furbo, e con i suoi brani ha dimostrato di entrare in un pubblico vasto che spazia dal pre-teen all’adulto, cosa che non è riuscita a molti dei suoi colleghi (salvo alcuni pezzi di Ghali). La qualità, però, rimane un altro campo.

Nicola Lucchetta (data di Conegliano) – Pietro Rizzato (foto del concerto di Padova)