Seconda giornata di A Perfect Day Festival dopo il debutto che ha visto come headliner i The Killers in ottima forma. Arriviamo al castello Scaligero di Villafranca di Verona a pochi minuti dall’inizio dei The Vaccines: prima di loro erano previsti i Palma Violets, ma interrogati in proposito alcuni ragazzi negano che qualcuno abbia mai suonato prima dei The Vaccines. Qualcuno arriva addirittura a dubitare dell’esistenza stessa di un gruppo con questo nome, ma noi abbiamo deciso di crederci sulla fiducia. Molto suggestiva la location, anche se il brutto tempo ha dato vita a varie zone insidiose di fango, che nei punti peggiori tendono nettamente verso le sabbie mobili.
I The Vaccines hanno il compito di tirare su di morale il pubblico inzuppato dalla pioggia che non sembra decidersi a dare tregua e, bisogna riconoscerlo, ci si mettono davvero di impegno, con un set energico e positivo che si apre con “No Hope” e si chiude con l’accattivante “Norgaard”. Il tempo di concludere l’esibizione e le nuvole incontinenti decidono di darsi una regolata. Lunghe, pure troppo, le pause tra un’esibizione e l’altra, ma quando finalmente attaccano i Mogwai si riescono addirittura a intravedere un paio di stelle in cielo. Gli scozzesi ci sanno fare e ammaliano, anche se a questo punto il pubblico si divide in tre categorie: chi strippa per i Mogwai ed è al settimo cielo; chi è in botta e segue le luci; chi vorrebbe chiedere al vicino “come mai questi non cantano”, ma non ha il coraggio di farlo per paura di fare la figura del cafone. Per il termine del loro live la band ha comunque convinto anche gli indecisi e sulle conclusive “Satan” e “We’re No Here” il tecnico dell’illuminazione cerca di uccidere tutti gli epilettici presenti, dando fondo al suo repertorio.
Altra lunga pausa. Per fortuna il fatto che a Villafranca di Verona abbiano deciso di indire una notte bianca proprio in occasione del festival spinge a farsi un giro per le bancarelle e a comprare frittelle unte e grappini a un euro. Arriva infine il turno dei Franz Ferdinand, con il cielo che ormai si è del tutto aperto. E Alex Kapranos e soci concludono questa seconda giornata di A Perfect Day come si deve, con un set magari non sempre preciso, ma come sempre tirato e coinvolgente, concluso dalla solita, incendiaria “This Fire”. Pochi inediti infilati qua e là tra i classiconi della band lasciano intuire qualcosa del nuovo lavoro della band, ma per lo più i Franzferdinandi vanno sul sicuro, con tanto di momento tamarro su “Can’t Stop Feeling” che sfuma in “I Feel Love” di Donna Summer, per la gioia di quanti si erano addormentati durante il concerto dei Mogwai. Termina così una seconda giornata bagnata ma convincente per l’A Perfect Day Festival, in attesa della chiusura domenicale degli islandesi Sigur Ròs.
Marco Agustoni