Ferrara, Piazza Castello, 1 agosto 2014. Sulla massa di gente che aspetta di entrare, si erge la statua del Savonarola, indie rocker d’altri tempi, messo al rogo dalla cultura di massa. Prima dell’inizio del concerto, il pubblico inizia a caricarsi. Alcune fan esprimono con garbo il loro entusiasmo nonché il desiderio di assistere allo spettacolo: colgo un “Daje!!!” e un “Ollellè ollalà, faccelo vedè, faccelo toccà!”. The Cribs aprono la serata, con un alternative rock che a tratti risente forse delle troppe influenze, ma con alcuni pezzi interessanti e ottimi per caricare il pubblico.
“No You Girls” è il pezzo di apertura dei Franz Ferdinand, hit dell’anno 2009 tratta dal loro terzo album, e il pubblico esulta. Segue “The Dark of the Matinee”, un pezzo del disco di debutto uscito (preparatevi a sentirvi vecchi) ben dieci anni fa. “Right Action” è la quasi-title-track dell’ultimo LP “Right Thoughts, Right Words, Right Action”, e tra il pubblico ormai sono già partiti i primi poghi. Per tutta la scaletta, si alternano canzoni nuove con altre ormai classificabili come classici, integrandosi perfettamente le une con le altre.
“Evil Eye” è seguita da “Do you want to?”, con i suoi innumerevoli e coinvolgenti cori “Lucky lucky, you’re so lucky”; “Can’t stop feeling” si apre con un riff che ricorda la musica country, ma indie, una sorta di “indie-country” (n.d.r. Quando l’indie-country dominerà le classifiche, ricordatevi di chi ne ha parlato per primo). Superando una momentanea incertezza linguistica, il cantante Alex Kapranos ci comunica in italiano che ci amano tanto, e attacca con “Bullet”, uno dei pezzi migliori dell’ultimo disco, esplosivo quanto promette il titolo. Dopo “Love Illumination” la band si riunisce tutt’intorno alla batteria per un assolo collettivo niente male, poi si ritira.
Segue il momento “noi sappiamo che voi sapete che noi sappiamo che tanto non avete finito ma fate i bis” e ritornano, chiedendo se ci va di ascoltare un’altra canzone; il boato in risposta penso fosse un sì, perché attaccano con “Fresh Strawberries” e a ruota con “una canzone per dirvi arrivederci” ovvero “Goodbye Lovers and Friends”. Citando la canzone stessa, Kapranos dice di essere così triste di doversene andare… che resterà! La canzone di chiusura è “This Fire” e a metà il pubblico è invitato ad abbassarsi, fornendo la buffa visione di una piazza piena di gente semi inginocchiata, scomoda quanto felice di partecipare a un po’ di follia collettiva. Finisce il concerto, e con un “Ciao ciao!” i Franz Ferdinand lasciano il palco, stavolta per davvero.
Le canzoni meritano, su questo non ci piove, ma per fare un buon concerto serve un “qualcosa” che i Franz Ferdinand hanno dimostrato di avere, coinvolgendo tutto il pubblico, non soltanto i più esaltati nelle prime file: dalla prima persona appoggiata alla transenna all’ultima in fondo pronta a uscire di corsa per fare la partenza intelligente a fine concerto, tutti saltano o ballano o sono in modo o nell’altro coinvolti.
Fotografie a cura di Giuseppe Craca