Future Islands, le foto e il report del concerto di Milano del 16 ottobre 2014

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Successo inaspettato, quello dei Future Islands in Italia per questa manciata di date da headliner. Il trio di Baltimora è approdato al Tunnel di Milano il 16 ottobre 2014, per un evento tutto esaurito che più di ogni altra cosa è stato un tripudio di ovazioni.

D’altra parte è difficile resistere al carisma di Samuel T. Herring, frontman dalla dirompente teatralità, vero animale da palcoscenico. Qualcosa di totalmente atipico per il synthpop di cui i Future Islands sono tra i più autorevoli esponenti al giorno d’oggi. Petto percosso a mo’ di King Kong, un cantanto in bilico tra la recitazione di scuola Morrissey e una voce gutturale ricca di growl da far sussultare le prime file. Herring è senza dubbio un vero artista, capace di creare una perfomance unica e sorprendente che fortunatamente quest’anno è riuscita a divenire note al grande pubblico, grazie all’apparizione al Late Show di David Letterman. Il video della loro esibizione è diventato subito virale sul web, regalando a Herring e soci anche diversi importanti slot nei festival estivi, con grande attenzione dei media. Insomma, dopo 18 anni di onorata carriera, sembra che il salto (un altro) stia per arrivare, ed il merito è solo loro.
Dal vivo le aspettative vertono su quelle movenze imprevedibili ed energiche che hanno pochi termini di paragone credibili in quello stesso contesto e già dalle prime note di “Give Us the Wind” l’intenzione è quella di travolgere e lasciarsi travolgere. Uno show energico, sudatissimo (perché Herring è una fontana, le prime file lo sanno bene) e dinamicamente eclettico. Brani come “Seasons (Waiting on You)”, singolone dell’ultimo disco, “The Great Fire” e “Vireo’s Eye” permettono di inquadrare senza alcun dubbio la caratura di un repertorio che, mattoncino dopo mattoncino, è stato abilmente costruito per affascinare. E al Tunnel di Milano, siamo tutti rimasti affascinati.

Fotografie a cura di Alessandro Bosio.

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