L’eterno ragazzo Gianni Morandi sceglie di far partire il suo nuovo tour dal PalaArrex di Jesolo (VE), teatro di diverse “date zero” di artisti italiani negli ultimi anni, in un giovedì 22 febbraio caratterizzato da temperature non molto clementi. La curiosità per il nuovo tour, che lo terrà impegnato per due mesi con chiusura all’Arena di Verona il 25 aprile prossimo, è molto alta, grazie anche all’uscita dell’ultimo album “D’amore d’autore” uscito a novembre e che lo ha visto collaborare con autori rinomati come Ivano Fossati e più contemporanei come Elisa, Levante, Ermal Meta e Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti.
L’aria che si respira nelle quasi due ore e mezza di concerto è quella di una grande celebrazione: il 2018 è infatti il sessantesimo anniversario della sua carriera iniziata ufficialmente nel 1958, all’età di soli tredici anni, e che con l’ultima fatica ha raggiunto anche il traguardo di quarantesimo disco della sua carriera. Ad accoglierlo c’è un palco ricco di giochi di luce, che si adattano al mood del pezzo suonato, una numerosa backing band di supporto alla quale viene data, in più momenti del corso della serata, spazio per momenti solisti e tre coristi, di cui due donne, che lo supporteranno in diversi duetti con ruoli anche da protagonisti.
Gianni Morandi crede moltissimo nel suo ultimo lavoro, al punto di volerlo proporre praticamente per intero nel corso della serata. Iniziato il concerto con “Bisogna fare luce”, dopo un video introduttivo nel quale hanno trovato spazio icone della musica nazionale come Domenico Modugno, Claudio Villa e Luciano Pavarotti, nel corso dello show vengono estratti anche canzoni come “Ultraleggero” (ballad scritta da Fossati), “Una vita che ti sogno”, “Mediterraneo” e “Lettera”. Questa scelta coraggiosa è anche il motivo per il quale si vuole ancora bene a Gianni Morandi: a dispetto della sua età (73 anni compiuti alla fine dello scorso anno), il cantante bolognese è ancora un eterno ragazzino che non vuole la bolla di tranquillità del solo revival ma che, anzi, vuole continuamente mettersi alla prova con giovani artisti, nuova musica o con i social media. Una forma fisica e una vitalità da invidiare e una padronanza dei tempi comici dovuta grazie all’esperienza televisiva, come nella gag con una ragazza della produzione che indossava la felpa dell’ultimo tour di Ligabue o quella del nuovo tour con Baglioni in ospizio, di un uomo che non nega il tributo a un suo importante collega, concittadino e amico come Lucio Dalla, al quale viene dedicata una parentesi del concerto con “Bella signora” (fu uno degli autori) e “Caruso”.
A trainare il concerto sono comunque le hit che hanno caratterizzato la sua lunghissima carriera. E nel contesto di un suo concerto capisci che il suo contributo alla musica leggera tricolore è stato fondamentale. La lista degli evergreen del suo repertorio suonati è lunghissima e ripercorre cinquant’anni di pop italiano: saranno proposte ad esempio “Se perdo anche te”, “Occhi di ragazza”, “Scende la pioggia”, “Il giocattolo”, “La fisarmonica”, “Non son degno di te”, “Parlami di te”, “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” (commovente ancora oggi a distanza di anni) e un finale esplosivo dove trovano spazio episodi come “Andavo a cento all’ora”, “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”, “In ginocchio da te”, “Uno su mille ce la fa”, “Un mondo d’amore” e la conclusiva “Banane e lampone”, proposta in un’aria da festa conclusiva con base musicale e l’intera backing band sul palco a ballare con in sottofondo le note di uno dei suoi brani più noti degli anni Novanta.
La data zero del nuovo tour di Gianni Morandi è stata un grandissimo successo. Il concerto, nel quale si respira quell’aria da show del sabato sera che rassicura quella fetta importante di pubblico caratterizzata da fan della prima ora, ha mostrato un artista ancora in forma dal punto di vista vocale e raramente in difficoltà nel corso dell’intera esibizione. Pur essendo di fronte a una vera e propria prova generale tipica di una data zero, non vi sono stati particolari scivoloni tecnici, a parte alcuni momenti di indecisione della troupe video e che in alcuni momenti la musica della backing band appariva troppo in secondo piano rispetto alle voci dei cantanti. In tutta sincerità, piccoli difetti facilmente risolvibili già dalla prossima tappa di Rimini del 24 febbraio.