In Italia non si fa mai nulla, cliché. In Italia non suona mai nessuno, altro cliché, forse anche peggiore del primo. Chi si lamenta sicuramente non è mai stato all’Home Festival di Treviso che, grazie ad una vastissima line-up e ai sette palchi che ospitano gli artisti, per quattro giorni sta trasformando l’Area Dogana in un tempio della musica e si conferma come uno degli eventi estivi più attesi dal pubblico. E io non potevo non prendervi parte, così sono salita su un aereo e mi sono lasciata la rovente Sicilia alle spalle.
Il primo gruppo ad esibirsi sul main stage sono stati i Joe Victor, vincitori del contest Sziget & Home Sound Fest 2015 che hanno avuto il compito di scaldare il pubblico prima delle esibizioni di J-Ax e Subsonica. L’ex Articolo 31 che abbiamo visto ieri sera, però, non sembrava essere in forma smagliante e, sia chiaro, dopo un tour lungo un’estate ci può anche stare. Sugli ultimi pezzi ha addirittura infiammato (letteralmente!) il palco e mandato in delirio la folla sulle note della hit estiva “Maria Salvador”, presa dall’ultimo album “Il Bello D’Esser Brutti” letteralmente saccheggiato nell’ora di concerto. Che dire dell’attacco agli blogger invece? Davvero fuori luogo, almeno quanto il fatto che, un brano dopo, si era già rimangiato tutto. Ognuno ha le sue opinioni, e meno male, non si può pretendere di piacere a tutti ad ogni costo, ma lo zio Ax lo sa bene, vero?
Per chi ha assistito all’incredibile concerto dei Subsonica al secret show all’Home Rock Bar dello scorso aprile, ogni altro concerto dei piemontesi può ambire al massimo all’essere il “secondo concerto dei Subsonica più figo che ho visto in vita mia“. Quanto suonato ieri sera all’Home Festival è una versione ridotta di ciò che la band sta portando in giro per l’Italia quest’estate: confermato il palco più essenziale, le differenze sono una scaletta più breve (il gruppo suonerà solamente 90 minuti) e la presenza di Michelangelo Pistoletto, artista di fama internazionale che ha presentato la sua opera “Il Terzo Paradiso” prima dell’omonimo pezzo suonato a metà esibizione. Il concerto di Treviso è il “solito concerto dei Subsonica”, con il “solito” monopolio di “Microchip Emozionale” ma con il dettaglio non trascurabile che la band di Samuel, Max, Boosta, Ninja e Vicio sono delle istituzioni live in ambito nazionale, capaci di proporre uno degli show più “esportabili” tra gli artisti tricolore. Quindi ben vengano, i concerti dei Subsonica.
Molte le sorprese dai Circus Stage, capaci di proporre in calendario esibizioni di spessore. Un trionfo del reggae nell’Isko Stage, che presenta la leggenda del genere Alpha Blondy, che sceglie Treviso come una delle tappe del suo tour italiano, i Mellow Mood, band pordenonese tornata nei negozi quest’anno con il nuovo disco “2 The World” e presente nel calendario di importanti rassegne del genere come il Rototom Sunsplash di Benicassim, e Taiwan MC, esponente della scena dub. Spazio al rock più duro al Jack Daniel’s Stage, dove hanno trovato spazio i Devotion, vicentini che navigano tra Deftones e postHC tradizionale e che nel tempo a disposizione dimostrano un impatto mostruoso e un’attitudine di profilo internazionale, e i Destrage, realtà milanese che mescola mathcore ed elettronica e lanciatissima grazie al contratto siglato con l’etichetta Metal Blade. Ma l’evento più atteso arriva a mezzanotte, orario di inizio de La Grande V Party, tre ore nelle quali un numeroso pubblico ha cantato e ballato sulle note dei Rumatera e di DJ Alcool, per una festa che si è protratta fino a tarda notte.
Andrea Alexa Damanti, Nicola Lucchetta
Foto di Nicola Lucchetta