Incubus, il report del concerto di Milano del 3 giugno 2015

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Dopo un’assenza di tre anni dai palchi dello Stivale, il 3 giugno 2015 gli Incubus approdano alla Summer Arena di Assago (Milano) per l’unica data italiana dedicata al lancio dell’EP “Trust Fall (Side A)“.

L’ingresso della band in scena è anticipato dallo staff che stende tappeti persiani sul palco e da un gigantesco countdown digitale che viene attivato sul megaschermo a 5 minuti dall’inizio del concerto, facendo scattare tutti sull’attenti. Quando l’ultimo secondo del conto alla rovescia evapora, eccoli sul palco: Mike Einziger, Ben Kenney, Chris Kilmore e Jose Pasillas prendono posto, ma gli applausi più fragorosi sono per il frontman Brandon Boyd. Il quintetto californiano saluta il pubblico con “Wish You Were Here” e l’entusiasmo dei fan degli Incubus si fa subito sentire.
Del nuovo EP vengono suonati il primo singolo, “Absolution Calling”, l’omonimo brano “Trust Fall” e “Dance Like You’re Dumb” durante la quale la formazione originaria di Calabasas regala una delle performance più energiche e trascinanti.
“Trust Fall” a dire il vero ha suscitato pareri contrastanti tra i più fedeli seguaci: i nuovi Incubus non piacciono a tutti, specialmente a chi li segue da sempre. Sul palco, però, non esiste distinzione tra nuovo o vecchio, ogni riferimento temporale viene azzerato, i “nuovi” Incubus regalano al pubblico brani del loro passato nu metal come “Vitamin”, e hit di successo come “Pardon Me” e “Love Hurts” ripercorrendo le tappe che li hanno portati ad essere la band che sono con estrema naturalezza, come se non fosse passato neanche un anno e come se Brandon Boyd avesse ancora i dread. Conquistano gli spettatori con un’esibizione grintosa, trasformando anche pezzi più rilassati come “Adolescents” e “In The Company of the Wolves” in scariche di energia.

Brandon è ipnotico: si dimena al centro della scena, domina le percussioni, sbaglia le parole delle canzoni e ride di sé con il pubblico. Anche al di fuori della sala di registrazione la sua voce non perde un colpo e incalza la Summer Arena durante tutto il concerto. E la platea non manca un pezzo, soprattutto quella “Drive” durante la quale non cantare sarebbe criminoso.
Nonostante lo spettacolo catturi il parterre, la scenografia che accompagna la band sul palco è pressochè inesistente: lo schermo trasmette durante tutto il live forme fluide riprese dalle grafiche dell’ultimo EP, sovrapposte a riprese del pubblico e della band con un risultato che sfiora il trash. È l’unico punto debole dello show, ma in ogni caso la maggior parte del pubblico è troppo impegnata a contare gli addominali di Boyd per rendersene conto.

Gli Incubus chiudono la serata alla Summer Arena con un’energica “A Crow Left of the Murder” e si congedano ringraziando il pubblico. Non resta che aspettare l’uscita del Side B di “Trust Fall” e il prossimo tour italiano. Tanto finchè avranno questa verve e finché Brandon Boyd si toglierà la maglietta ai concerti gli Incubus continueranno a vendere un sacco di biglietti.

Grace Berger

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