Il primo live della stagione 2012 del Rock in Roma non registra il tutto esaurito e il parterre è pieno a metà. Protagonisti della serata gli Incubus, che di certo non hanno deluso, ma forse preteso un po’ troppo dalle tasche dei romani. Premesso ciò, la band statunitense dà il meglio di se sul palco e regala uno show di alto livello durante il quale le soluzioni melodiche, e a tratti oscure dell’ultimo lavoro in studio, lasciano il posto al passato esplosivo e agli immancabili successi, come “Drive” e “Wish You Were Here”. Si parte ben oltre le 22.00 con una doppietta adrenalinica. Prima “Nice To Know you”, poi “Megalomaniac” scuotono il pubblico e mettono subito in chiaro l’identità rock dell’evento. Il quintetto californiano prosegue con “Pardon Me” e “A Crow Left Of The Murder”, interrotte dai soli virtuosismi vocali di Boyd sulle interrogative “If Not Now, When?” e “Are You In?”.
► Leggi l’intervista a Brandon Boyd
L’atmosfera si fa di nuovo elettrica con “Anna Molly” e “Pistola” per poi concedere l’ultimo momento riflessivo dell’esibizione capitolina. Dopo l’avvolgente “Love Hurts”, infatti, i bpm riprendono la salita. Si assiste a un’ultima mezz’ora trascinante con “Circles”, “Switchblade”, “A Certain Shade of Green” e “Sick Sad Little World” che chiudono l’ottima prova on stage della band.
Riccardo Rapezzi. Foto di Laura Penna.