Home Festival 2017, il report e le foto della terza giornata

Torna Home Festival sabato 1 settembre 2017: dopo la cancellazione della giornata di venerdì, che avrebbe visto tra gli headliner Justice e Liam Gallagher, la rassegna trevigiana riapre i battenti leccandosi le ferite economiche (stando a quanto dichiarato dagli organizzatori, quanto successo venerdì ha causato danni nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro) ma soprattutto morali, visti gli strascichi polemici arrivati nei social media a seguito dell’annuncio diffuso nel primo pomeriggio.

La giornata che sulla carta presentava una lineup più debole rispetto al resto del festival è stata comunque ricca di alcune chicche ed inaspettate sorprese. Tra tutti spicca la performance dei Thegiornalisti, autori di un concerto maiuscolo e che può essere considerato tra i migliori dell’intero festival. La band di Tommaso Paradiso nell’ora a sua disposizione confeziona un concerto nel quale trovano spazio tutte le hit della loro breve carriera, tra le quali spiccano “Fine dell’estate” e “Fatto di te”, con l’ultimo disco “Completamente sold out” protagonista assoluto della serata. Due le sorprese del loro concerto: la prima è la cover di “Don’t Look Back In Anger”, già proposta nelle altre serate e dedicata al concerto cancellato della sera precedente di Liam Gallagher. La seconda è la presenza sul palco, a fine concerto, dell’attore Jerry Calà: l’ex Gatto Del Vicolo Miracoli si esibirà come seconda voce sulla hit “Riccione” e, soprattutto, proporrà i suoi cavalli di battaglia della libidine e “Maracaibo” dichiarando, alla fine dell’ospitata, di aver realizzato il suo sogno di aver fatto per pochi minuti il cantante rock.

Le altre due piacevoli sorprese arrivano dal Regno Unito e sono Jasmine Thompson e gli You Me At Six. La sedicenne cantante pop, catapultata nello showbiz grazie alle sue riuscite cover pubblicate su YouTube negli anni, pur con l’innocenza e l’essere acerba tipica di chi calca i palchi da poco tempo dimostra di avere un talento che, se coltivato bene dalla sua etichetta Warner Music, potrebbe permetterle di decollare e diventare una vera e propria star. Una voce cristallina che ha proposto in maniera impeccabile sia le cover (ottima la riedizione di “Mad world” dei Tears For Fears) ma anche i brani inediti, come quella “Adore” che le ha permesso di girare nei network radiofonici internazionali. Diverso genere ma altrettanta qualità per gli inglesi capitanati dal frontman Josh Franceschi, in Italia per promuovere quel “Night People” uscito ad inizio anno. Pur con la formazione, escluso il frontman, piuttosto statica sul palco, la band ha dato tutto per l’ora a disposizione, dimostrando una maturità che emerge grazie a un’esperienza sui palchi ormai decennale. Reduci dalle maggiori rassegne europee (l’Home Festival è per loro l’ultima tappa ad un festival), i nostri propongono una scaletta equilibrata e distribuita in tutta la carriera, dalle prime hit (“Underdog”) ai più recenti successi come “Spell” e “Take on the world”. Un gruppo che ha dedicato parte della sua esibizione per prendere una posizione contro razzisti e omofobi, criticando apertamente quanto fatto da Donald Trump nell’ultimo anno.

A corrente alternata i nomi italiani presenti nella giornata. Convincente esibizione da Ex-Otago, che nell’Isko Tent Stage confermano il fatto di essere uno dei nomi sui quali scommettere per il futuro del pop italiano, grazie anche al clamoroso successo ottenuto dall’ultimo lavoro “Marassi”. Ottima sorpresa anche da Birthh: la cantautrice fiorentina, forte di un grande disco d’esordio come “Born in the Woods”, cattura l’attenzione del pubblico del Sun 68 Circus Stage, in un concerto che capitalizza l’esperienza live accumulata negli ultimi due anni (tra i quali vi sono anche concerti all’estero) e che presenta una band senza sbavature.

Hip hop nazionale protagonista del main stage ma che ottiene i risultati migliori dall’unico artista che non si esibisce sul palco principale: desta interesse lo show di Mudimbi, rapper italo-zairese ad Home Festival per promuovere l’ultimo disco “Michel”, album di debutto con il quale cerca di scrollarsi di dosso l’ombra dell’ingombrante singolo di successo “Supercalifrigida”. Deludono Sfera Ebbasta e il duo J Ax e Fedez. Per il primo, che comunque vince la sfida della risposta del pubblico (pur esibendosi poco prima delle 18 il pubblico davanti al main stage è già bello numeroso), il difetto più preponderante è quello di una proposta che può risultare ripetitiva a coloro che non sono appassionati della musica trap. Un concerto nel quale trovano spazio le hit più note del suo repertorio, alcune certificate da FIMI con disco d’oro e platino, e il cui direttore d’orchestra è Charlie Charles, il produttore con un ruolo importante nel successo di Ghali e dello stesso Sfera Ebbasta.

Il duo J Ax e Fedez, gruppo più atteso della giornata, delude su ogni fronte. Il concerto è una versione ridotta rispetto a quanto suonato nelle altre date estive, ma nell’ora e mezza a disposizione il duo di rapper milanesi trova spazio per proporre i brani simbolo del clamoroso successo “Comunisti Col Rolex” (tra le tante la title track, “Assenzio” e “Vorrei Ma Non Posto”) e il meglio dal repertorio dei due artisti solisti, come ad esempio “Magnifico” e “Il Bello D’Esser Brutti”, e alcune escursioni negli Articolo 31 come ad esempio con “Domani Smetto”. Pur supportati da un’importante scenografia e da una backing band numerosa, anche a causa di suoni discutibili (i peggiori del festival, fino a questo momento) emergono tutti i difetti della proposta, tra i quali spiccano cori e ritornelli poco curati a livello di intrecci vocali. Pur di fronte ad un concerto la cui qualità mediocre non è giustificata dalle potenzialità della produzione che gli artisti potrebbero portare in dote, J Ax e Fedez trionfano come Sfera Ebbasta la prova del pubblico: è il loro il concerto più partecipato tra giovedì e sabato.

Scelta azzardata quella dell’headliner Steve Angello: pur essendo un nome di grido a livello internazionale, l’impressione fin dall’annuncio è che non avrebbe eguagliato le presenze clamorose di Paul Kalkbrenner e Martin Garrix dell’anno precedente. Ciò alla fine si è realizzato (l’area era effettivamente meno imballata rispetto ai sabati delle precedenti edizioni), ma alla conta finale i numeri si possono definire più che soddisfacenti. Uno dei nomi di spicco della EDM, noto per i suoi trascorsi come membro degli Swedish House Mafia, proporrà nel suo concerto oltre ai brani del gruppo che lo resero famoso anche estratti da “Wild Youth”, album di debutto solista uscito a inizio 2016 per la sua Size Records. Un concerto che ha confermato il talento del dj greco naturalizzato svedese, tra visual d’impatto e una proposta musicale tra le più memorabili degli ultimi anni nel filone del clubbing.

In contemporanea, sull’Home **ck Bar Stage, ha trovato spazio il set degli Ackeejuice Rockers, il duo di Bassano Del Grappa scoperto da Kanye West che ha proposto un set di musica elettronica, la cui fusione tra bassline e ritmi tropicali non può far rimanere indifferenti. Un concerto che, come c’era da aspettarselo, è stato minato da un’affluenza ridotta a poche decine di persone a causa della presenza di Steve Angello nel main stage.

Home Festival 2017 terminerà questa sera con i concerti, tra i tanti, di The Libertines, London Grammar, The Charlatans, Afterhours e Mannarino.

Nicola Lucchetta, foto a cura di Mathias Marchioni