Più di ore di concerto, dalle dieci e mezza all’una meno un quarto (con una breve pausa a metà serata), nelle quali l’artista milanese ha ripercorso gran parte della sua carriera, in collaborazione con lo storico amico Space One; ampio spazio, in ogni caso, alla seconda parte della stessa, quella meno “canonica” e più influenzata da sonorità come il pop, il punk e lo ska. Proposti diversi passaggi da “Rap n’ roll” tra cui “Freedrink” (suonata più “rock” rispetto alla versione su disco), “Tre paperelle”, “I vecchietti fanno o” e “Mi rifiuto”, con tanto di video introduttivo nel quale Pino Scotto elogia l’artista milanese. Tutte le canzoni sono state cantate a squarciagola da un’audience che, a dirla tutta, è stata una delle più partecipi che abbia mai visto ultimamente.
Un paio di note negative in questa data inaugurale del tour di supporto a “Rap n’ roll” per fare i rognosi: due ore sono veramente tante e un calo di ritmo nella parte finale è stato palese. Peccato anche per il gioco di video che l’artista voleva proporre: ci aspettavamo qualcosa di più. Sia chiaro, questi sono difetti che comunque non influenzano in maniera pesante una serata con la S maiuscola.