È figlio della luna “Monster Moon”, terzo album in studio dei Jaselli, anzi del magma umorale favorito dall’avvicendarsi della “blue moon” e della “blood moon”, che nell’arco di un mese, nel luglio 2015, hanno rischiarato il cielo di Los Angeles. Anticipato dal singolo “The End”, il disco, in uscita oggi e presentato live lunedì 2 maggio nella splendida cornice della Triennale di Milano da quella che ormai è da considerarsi a tutti gli effetti una band, come sottolinea il cambio di “ragione sociale” da Jack Jaselli a Jaselli, arriva a sette anni di distanza da “It’s Gonna Be Rude, Funky, Hard”, a tre da “I Need the Sea Beacuse It Teaches Me” e segna il debutto di Jaselli per Universal.
Tutte in inglese, le 11 tracce, registrate la scorsa estate ai Fonogenic Studios di Los Angeles da Jack (voce e chitarra), Max Elli (chitarra solista), Nik Taccori (batteria) e prodotte da Ran Pink (Dave Grohl, Band Of Horses e Pete Yorn, tra gli altri), sono state incise in presa diretta e lavorando in maniera naturale sui suoni, ma senza ossessioni analogiche o hipsterismi vintage. Il risultato è un lavoro, in cui emerge tutta l’identità di questo power trio, fiore all’occhiello per la musica italiana dentro e fuori i confini, intriso di rock e blues, cesellato da chitarre pulite e spinto da ritmiche mai banali, su cui si appoggia, ora decisa ora sognante, l’incredibile voce di Jack Jaselli.
E sarà per come è stato registrato, ma “Monster Moon” sembra avere scolpita nel dna la dimensione live, portata in anteprima da Jack, Nik, Max e Chris Lavoro (basso e synth) sul palchetto del Teatro dei Burattini della Triennale, in una delle prime calde serate di questa titubante primavera. Uno stato di grazia per il pubblico di addetti ai lavori e per la band, emozionata e carichissima per questo showcase che prende le mosse dall’energica “This City”, con quella voglia di scappare che è l’inizio di un viaggio, di quelli che solo la buona musica riesce a farti fare, tra le note acustiche di “I’m The Wolf” e il rock elettroacustico di “The End”, “un pezzo che ha dato inizio a tutta una serie di cose”, spiega Jack, prima di lanciarsi nell’intensità rock della title track, a proposito della quale avverte: “chi si ricordava di cose acustiche rimarrà un po’ spiazzato, è tutto finito”.
Una svolta accettata senza snobismi dal pubblico, che dopo la conclusiva “My Brightest Angel” – “una canzone che parla di quando smette di piovere, di quando le cose che fanno male fanno un po’ meno male e si fa pace con la vita” – richiama la band sul palco per un bis che torna sulle note di “The End”. Il pezzo ha girato parecchio in radio e l’audience, invitato a cantare il ritornello da un Jack Jaselli visibilmente emozionato, non si fa pregare, regalando un finale di tutto rispetto ad uno showcase che conferma il potenziale live di “Monster Moon”, con cui la band sarà in tour a partire dall’8 maggio.