Ghiotta occasione per vedere on stage una formazione storica, che ha dato moltissimo alla musica estrema nella prima metà degli anni ottanta, insieme a un gruppo della “Triade” tedesca thrash sempre degli eighties.
I Celtic Frost prendono lo stage al termine di un lunghissimo intro. Warrior ha accorciato la zazzera, cappellino di lana e voce che non è più quella di un tempo ma che è ancora in grado di far esaltare una platea che esplode sul primo ritornello di una “Procreation Of The Wicked” monolitica e lentissima. Eric Ain al basso è ancora più cattivo di vent’anni fa, con tanto di barbone ed headbangin’ senza pause. E’ lui quello che carica il pubblico e che grida ben più di Thomas, che dal canto suo tiene fede al suo personaggio e parla pochissimo, limitandosi a un commento amaro sul taglio di scaletta che i Nostri dovranno effettuare per stare dentro ai tempi previsti. I due membri storici sono accompagnati da Franco Sesa dietro le pelli e da V Santura alla seconda chitarra.
Su “Circle Of The Tyrants” la temperatura sale notevolmente, in quello che è un set sostanzialmente diviso tra doom e punk sia come ritmi che come attitudine. La velocissima “Into The Crypt Of Rays” porta alla conclusiva “Synagoga Satanae”, estratta dall’ultimo “Monotheist”, recitata più che suonata, con parecchia convinzione: se da un lato questa può far sorridere, dall’altro può far pensare che chi cerca il diavolo in Marilyn Manson e affini è vagamente fuori strada. Band quadrata e compatta, autrice di una proposta non certo per tutti ma che è resuscitata dalle ceneri e si trova in buona salute. Promossi.
Dopo il cambio palco e il relativo sound check, entrano in scena i Kreator di Mille Petrozza. Il frontman è caricatissimo e incazzato nero per il tempo a disposizione inferiore a quanto previsto. Il pubblico risponde molto bene (il Rolling non è sold out ma è bello pienozzo), la band gradisce. Il mosh pit cresce d’intensità col passare dei minuti, tanto da diventare devastante nelle conclusive “Impossible Brutality”, “Flag Of Hate” e “Tormentor”.
Una prestazione decisa e senza fronzoli, come nella migliore tradizione thrash crucca, Mille ha anche annunciato un nuovo disco in arrivo e ha ringraziato più volte l’audience per il supporto davvero grandioso offerto alla band in questa serata davvero piacevole.
Setlist Kreator: The Patriarch (intro) – Violent Revolution – Pleasure To Kill – Enemy Of God – People Of The Lie – Suicide Terrorist – Extreme Agression – Phobia – Betrayer – Voices Of The Dead – Reconquering The Throne – Impossible Brutality – Flag Of Hate – Tormentor.