Dopo la riuscita data estiva al Circolo Magnolia di Milano i The Lumineers sono tornati in Italia per un’unica data all’Estragon di Bologna, il 3 dicembre 2014, sold out da mesi. Insieme ai Mumford and Sons e agli Of Monster and Man hanno portato il newfolk al successo commerciale in tutto il mondo e nonostante attingano a piene mani dalla discografia del miglior Bon Iver e del monumentale Bob Dylan, è innegabile che il loro successo sia dettato dalle nuove tendenze.
Ad aprire il concerto ci sono i Thao and The Get Down Stay Down, gruppo alternative folk americano capitanato da Thao Nguyen. Le loro canzoni sono molto particolari e di difficile interpretazione, ma riescono lo stesso a intrigare il pubblico, che partecipa attivamente. Chiudono la loro performance con la cover del brano “By my baby” delle The Ronettes cantato e suonato insieme agli headliner.
Nativi di Denver The Lumineers aprono il loro concerto con “Submarines” prima di lanciarsi nella cover di “Ain’t Nobody’s Problem” di Sawmill Joe. Sorprendentemente scelgono di eseguire il più grande successo, “Ho Hey”, al quarto pezzo piuttosto che nell’encore, che sia magari il segnale di volersi allontanarsi dalla popolarità lasciando più spazio a tutti i brani del disco. Durante la canzone il frontman decide addirittura di interrompere a metà una strofa per chiedere educatamente al pubblico di mettere via i cellulari e godersi il concerto, senza preoccuparsi di compromettere uno dei pezzi più attesi e salvaguardando la connessione con la platea. Oltre a proporre i brani dell’omonimo album di debutto , la band suona alcuni nuovi pezzi, come la bellissima “Duets”, in cui Shultz e la vocalist e violoncellista femminile Neyla Pekarek danno corpo al lato più struggente e romantico della serata, molto apprezzato dal gran numero di coppie presenti nel locale bolognese. Per rendere l’atmosfera ancora più intima ed emozionale i componenti si spostano al centro dell’Estragon per suonare in mezzo al pubblico. Per chiudere il concerto scelgono le bellissime “Stubborn Love” e “Flapper Girl” .
L’encore si conclude con “Big Parade”, fortemente attesa dal pubblico, cantata e ballata dall’inizio alla fine, e che lascia in tutti i presenti la sensazione di aver partecipato ad uno show veramente speciale.