Il concerto dei Manowar ha chiuso la prima giornata del Gods Of Metal 2012 il 21 giugno all’Arena Fiera di Rho (Milano). I Manowar erano attesi da ben dieci anni in Italia ma, a giudicare dalla scarsa risposta del pubblico, pare che tutto sommato la band non manchi poi così tanto ai fans italiani. Tremila o quattromila che siano stati, ed erano davvero lì solo per loro, l’area concerti era desolante, con spazi enormi all’interno del Pit antistante lo stage, popolato per la maggior parte da gente magari più abbiente ma non certo più calorosa e coinvolta rispetto ai colleghi più indietro, che hanno fatto partire cori su cori per tutta la serata. Riflessioni amare a parte, i Manowar hanno suonato come se fossero di fronte a uno stadio, dando tutto quel che avevano e sparando un volume davvero impossibile da sopportare. Classiconi a manetta e scaletta che non ha visto alcun brano estratto dal recentissimo “The Lord Of Steel“. Eric Adams in gran spolvero nonostante la sessantina oramai imminente, gli altri tre così così: Joey è Joey e questo basta (sia positivamente, che negativamente), Logan suona ancora come nel 1996, ovvero approssimativamente, Hamzik alla batteria fa quasi tutti i pezzi più lenti rispetto al disco (rimane da capire se si tratti di ordini superiori o cos’altro). Concerto globalmente soddisfacente, da parte di un gruppo che ha fatto la storia e merita tutti gli onori del caso, nonostante inizi pesantemente a mostrare la corda. Detto questo tutto svanisce quando Adams propone il “Nessun Dorma” seguito da “Black Wind Fire & Steel“…che volere di più dalla vita?
Eric Adams saluta Outune di Outune
Qualcosa in più sul Gods Of Metal 2012? Intanto l’area concerti è stata limitata in profondità, sono state posizionate panche e baracchini anche sotto le colonne a sinistra del palco (meno male, almeno ci sono davvero delle zone d’ombra), l’area Pit/Vip è fatta bene, attendiamo però di vedere come si starà al baretto/area relax domani quando ci saranno molti più cristiani, il backstage è essenziale ma ben organizzato e l’area stampa con wifi e bibitine è la manna dal cielo (peccato fossero finite dopo le 18 sigh), benchè probabilmente domani Axl ci lascerà tutti in strada per aver la zona solo per lui.
A livello di band, vittoria sicura su tutti gli altri per gli Unisonic del duo Kiske/Hansen: bastano due pezzi degli Helloween (“March Of Time” e “I Want Out“) per gasare il mondo; a quando la reunion e il tour celebrativo? Adrenaline Mob carini ma troppo prolissi nelle jam (la cover di “The Mob Rules” è stata molto apprezzata però), Amon Amarth due maroni allucinanti, Cannibal Corpse sfasciacarrozze strepitosi sotto 36 gradi, Children Of Bodom maturi e carichissimi, nonchè sostenuti da un pubblico molto fedele, forse con volumi troppo alti e pastosi all’inizio…
Manowar Setlist: Manowar, Gates Of Valhalla (w/o intro), Kill With Power, Sign Of The Hammer, Fighting The World, Kings Of Metal, Metal Warriors, Brothers Of Metal, Call To Arms, The Gods Made Heavy Metal, Sons Of Odin, Hand Of Doom, King Of Kings, Sting Of The Bumblebee, Drum Solo, Joey’s Speech, Hail And Kill, Warriors Of The World United, Thunder In The Sky, The Power, Nessun Dorma, Black Wild Fire And Steel.
[youtube m7W-Jr4iXIE] [youtube eWB4aeujeA4] [youtube hxBBrwxbp2M] [youtube af9agvqg4_I]