Ero molto curioso di partecipare al Santeria Live Tour di Marracash e Guè Pequeno. Approfitto quindi di una data comoda, quella del 4 febbraio al Vox Club di Nonantola in provincia di Modena, e dopo essere stato controllato dalla security peggio che all’aeroporto di Linate, poi ci torniamo sull’argomento, entro nel posto.
L’album Santeria aveva messo in chiaro una serie di punti. Attualmente in fatto di esperienza, forma, stile e contenuti i due rapper milanesi sono i più forti all’interno del rap game italico. Il Santeria Live Tour segue la strada intrapresa dal disco e alza notevolmente l’asticella. Un concerto underground di due artisti mainstream o semplicemente un concerto hip hop concepito come Dio comanda.
Sembrava di essere catapultati nel 2006 in un centro sociale sperduto. Pezzi cantati a squarciagola, sudore maschio ma anche la giusta dose di ragazze presenti. Il pubblico era caldo e non era di certo lì per la hit radiofonica, che per altro non esiste, ma era al club per celebrare Marracash e Guè Pequeno, due amici prima che rapper di successo.
Durante lo show viene replicato interamente l’album “Santeria”, alternato nella parte centrale da set solisti. Il concerto si apre con il brano “Money” seguito a ruota dai pezzi: “Senza Dio”, “Salvador Dali” e “Cashmere”. I tanti presenti si infiammano per le frecciatine e le gag che accompagnano il brano “Pur di” ma è con l’ormai celebre Vroom Vroom del brano “Scooteroni” che viene giù il soffitto. Non mancano comunque i momenti più riflessivi scanditi dai brani “Maledetto me” e “Quasi amici”.
La seconda parte del concerto si apre con i set solisti. Inizia Marra che allieta la folla con molti dei suoi pezzi più recenti: “King del Rap”, “Catatonica”, “In radio”, “Rapper/Criminale”, “Sabbie mobili” e “Niente canzoni d’amore”. È poi il turno di Guè, che propone alcune delle sue storiche hit come “Squalo”, “Business”, “Mollami”, “Rose nere” e “Il ragazzo d’oro”.
Dopo un veloce cambio d’abiti i due tornano insieme sul palco per la fine dello spettacolo. È il turno di “Nulla accade”, il singolo che ha dato inizio al progetto; il modo migliore dunque per concludere la festa. Una festa in parte rovinata da un imbecille armato di spray al peperoncino. Perché anche questa volta, come già successo a Torino, un omuncolo armato di spray al peperoncino e in cerca di una gloria fasulla ha tentato di rovinare la festa eludendo in grande stile i controlli serrati della security. E qui mi fermo, perché gli ho anche dato troppo risalto.
Il concerto fortunatamente dopo due minuti di panico si è potuto concludere. Marracash e Guè Pequeno, sensibilmente dispiaciuti e amareggiati per l’inconveniente, hanno poi terminato lo show con il brano “Ninja”.
Come spesso accade da più di dieci anni a questa parte Marracash e Guè Pequeno hanno nuovamente dettato la strada da prendere. Santeria live tour è un vero e proprio racconto cinematografico, con una scenografia curata da Armando Mesìas, capace di declinare al meglio i contenuti e la forza espressiva dell’album.
Nessuna band sul palco, ma solo un deejay peraltro defilato e non visibile. Marracash e Guè Pequeno hanno riportato questa roba in strada dove è nata.