Max Pezzali – Alcatraz, Milano 29 maggio 2007


Questo concerto è una presentazione del nuovo album “Time out” e del tour che partirà ad ottobre, dopo 2 anni di silenzio. L’Alcatraz non è pienissimo e l’età media non scende sotto i 25 anni, la scenografia minimalista riprende la copertina dell’album in formato gigante.
Max inizia subito con un super-cavallo di battaglia, “Sei un mito”, che riporta immediatamente agli anni ’90: la gente si esalta e salta, ma lui sembra non aver voce! Rimane teso anche per la seconda old song “Il mondo insieme a te”, ma il pubblico risponde comunque alla grande.

Finché…

Pezzali non comincia ad armeggiare con un Apple e ci propone una “tiritera”, nemmeno imparata a memoria (cosi come i nuovi pezzi dell’album!) per presentare, con collegamenti improbabili, le sue nuove fatiche. I fans non ne vorrebbero sapere né delle sue parole, né delle nuove canzoni, ma Max va avanti imperterrito e sempre con più imbarazzo. Un’artista che è da 15 anni sulla scena non dovrebbe avere scompensi simili.
La prima nuova canzone che ci propone è quella che dà il titolo all’intero disco: “Time out”, sicuramente la peggiore delle novità: niente ritmo né coinvolgimento anche se, sicuramente, l’acustica dell’Alcatraz non aiuta l’ex 883.

Max prosegue con “I filosofi”, “Profumo”, “Torno subito” (e qui la gente canta all’unisono, riportando un po’ di vigore al concerto), “La strada” (obiettivamente a noi proprio non è piaciuta) e “Chiuso in una scatola”.
Pezzali improvvisamente intona uno dei suoi pezzi migliori, uno di quelli che hanno cantato un po’ tutti, uno dei più profondi (considerato lo standard qualitativo di cui si parla): “Gli anni”, dove i chitarristi Chicco Bussoni e Luca Colombo, bravissimi, ci danno un assaggio di cosa si può davvero fare con una sei corde elettrica indipendentemente dal fatto che suonino per Pezzali. Qui, sinceramente, ci uniamo anche noi ai cori dei fan.

Unica canzone degna di nota del nuovo album, perlomeno dal vivo, è “Sei Fantastica”, grazie ancora, alle due favolose chitarre.
Il resto delle new entry non è, come già citato, per nulla entusiasmante. Soprattutto perché il primo a crederci poco pare essere proprio Max.
Fortunatamente sul finale il cantante accontenta tutti perché fa ascoltare (in un tripudio di urla e gente saltellante) la canzone a cui più di tutte lui deve quello che è ora: “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Viene da chiedersi perché non abbia continuato sullo stile di questa canzone da allora, optando per un eccessivo addolcimento della sua proposta. Vero però che quando inizia “Come mai” veniamo scaraventati ai tempi del liceo e poco c’importa della quantità di glucosio contenuto nella canzone.

Pezzali non è riuscito a convincerci sul nuovo lavoro ma, sicuramente, i suoi pezzi intramontabili, faranno sempre breccia nel cuore dei fans. Aspettiamo quindi ottobre, quando Max avrà facilmente acquistato maggiore fiducia in se stesso grazie ai comunque probabili buoni risultati di vendita che otterrà il nuovo disco.

Setlist: Sei un mito – Il mondo insieme a te – Timeout – I filosofi – Profumo – Torno subito – La strada – Chiuso in una scatola – Gli anni – La dura legge del gol – Il presente – Il meglio – Esserci – Sottospora – Sei fantastica – Hanno ucciso l’uomo ragno – Come mai – Lo strano percorso.

V.M.

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