Megadeth – Alcatraz, Milano 4 marzo 2008


 

Veloce apertura per la band inglese Evilecomecazzosichiamava, Testament dei poveri ma con un bassista di colore simpaticissimo e un batterista birrosissimo…avessero anche un cantante sarebbe meglio.
Concerto discreto per la band di Dave Mustaine e soci. Ormai da diversi anni in versione totalmente thrash e presenti live nel nostro paese con una certa regolarità. Cos’è cambiato rispetto alla loro ultima calata in concerto singolo? Il nuovo album da presentare è stato United Abominations, proposto in maniera abbastanza contenuta, e il classico più sfruttato è stato l’amatissimo Rust In Peace. La band è di nuovo cambiata per metà: al basso un veterano inarrestabile come James Lomenzo (ex Black Label Society e White Lion), vero fomentatore di folle nonostante i quasi 50 anni, e alla chitarra il nuovo acquisto Chris Broderick (ex Nevermore e Jag Panzer). Questo animale dovrebbe stare nei Manowar, visto il suo fisico imponente! Pur essendo un po’ rigido fa effetto in scena, e tecnicamente è un virtuoso 100% shredder anni ’80…ma riesce comunque a prendere tutte le note dei classici assoli della band, quando si sentono. Già, perché la merda della serata sono stati i suoni. La voce di Mustaine per metà concerto non si è sentita, poi si è iniziato a intuire qualcosa, e negli ultimi quattro pezzi i volumi erano quasi ok. I microfoni dei cori avevano volume più alto di quello principale! La chitarra di Dave per metà concerto era più bassa di quella di Chris, poi come per magia gli assoli suonati da Chris sono diventati quasi inaudibili. La band di supporto aveva suoni migliori, cazzo!
Nella tragedia, le grasse risate si sono fatte quando Cristina Scabbia dei Lacuna Coil è salita sul palco per duettare su ‘A Tout Le Monde’. Era uno spasso vederla vestita tutta dark mentre si dimenava cercando di fare il controcanto (oppure cantando sempre al momento sbagliato) con il microfono totalmente spento. Ci siamo salvati. Totalmente inaccettabile la gestione dei suoni, ma quello che si è sentito è stata una grandissima mazzata! Dave forse non era al 100%, ma la band di contorno (sì, anche il batterista) ha raggiunto la quasi perfezione. In definitiva fu meglio tre anni fa, vista la scaletta molto più lunga, l’energia enorme sprigionata dal quel live e i suoni migliori, ma questa uscita lascia ben sperare per il futuro. E poi questi sono sempre una garanzia di pogo ed headbanging, e il pubblico non si è certo risparmiato nel dimostrarlo!

M.B.

 

Gli Evile ci sono piaciuti, mezz’oretta veloce senza troppe pretese se non quella, non da poco, di suonare thrash anni ottanta. Bravi.
Quando la pallosissima “Sleepwalker” viene proposta in apertura dai Megadeth, si scatena il finimondo nelle prime file, mentre il resto di un Alcatraz sold-out aspetta i pezzi belli. Che cominciano subito dopo con “Wake Up Dead” e la paurosa “Take No Prisoners”. Si capisce subito che Dave non è in serata da ricordare a livello vocale, il sound inoltre fa pietà e i tecnici del suono si beccano varie maledizioni di chi era venuto anche per ascoltare.
Io non ero tra questi ovviamente, avendo visto Mustaine per la prima volta nel 98 ero lì per l’ennesima volta per piangere, per prendere e dare botte, fare headbangin’ come quando ero giovane, cantare e gasarmi coi miei soci. Ho fatto tutto questo, ma ho anche apprezzato il nuovo grossissimo Chris Broderick (dio che figata, finalmente il solo di Tornado fatto come si deve) e il fatto che quella vista a Milano è tornata a essere una band e non solo una onemanband. Intendiamoci, lo sarà sempre una Mustaineband, però vedere LoMenzo e Broderick affiatati e convinti insieme a zio Dave e sentire Shawn Drover suonare quasi bene anche i grandi classici è diverso che vedere dei turnisti, quali erano fino a pochi mesi fa, dietro al roscio.
Chissà cosa riserverà il futuro ai ‘Deth, io intanto ringrazio tutti i santissimi apostoli di avermi permesso ancora di vivere “In My Darkest Hour”, “Tornado Of Souls” e “Holy Wars”, questa volta coi solos perfetti. Mica poco. Ah, poi c’è stata Cristina, han fatto “Ashes In Your Mouth” (e Drover l’ha fatta senza semplificare nulla), e un po’ di pezzi nuovi che fanno schifo anche in sede live. Ma questo non mi interessa minimamente.

Setlist: Sleepwalker, Wake Up Dead, Take No Prisoners, Skin O’ My Teeth, Washington Is Next!, Kick The Chair, In My Darkest Hour, Hangar 18, Gears Of War, A Tout Le Monde (ft. Cristina Scabbia), Tornado Of Souls, Ashes In Your Mouth, Burnt Ice, Symphony Of Destruction, Trust, Peace Sells, Holy Wars.

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