Metalfest Milano Blind Guardian Anthrax 5 giugno 2012

L’edizione 2012 del Metalfest ha aperto i battenti all’Alcatraz di Milano il 5 giugno con i concerti evento di Blind Guardian e Anthrax. Grande carrozzone heavy Europeo, il Metalfest sbarca in Italia con una line-up di nomi importanti ma nonostante questo l’affluenza è davvero bassa. Lo spostamento da Monza e la collocazione in mezzo alla settimana lavorativa non hanno certo favorito il festival, che paga anche l’abbondante stagione di concerti con cui deve confrontarsi. Tuttavia si può parlare solo bene di questa prima giornata: suoni perfetti, prestazione delle band davvero buona, coinvolgimento massimo e intensità assoluta. Gli Hypocrisy fanno da apertivo per chi riesce ad arrivare al locale alle 19, prima di loro si sono già esibite altre cinque band (il fest iniziava più o meno in pausa pranzo per capirci, ndr) tra cui Alestorm, Legion Of The Damned e Tryptikon. Tralasciando il dispiacere per non essere riusciti a seguire specialmente quest’ultimi, possiamo affermare che la spettinata che investe chi entra all’Alcatraz è di quelle piacevoli: Tagtgren è in forma e la sua band regala tupatupa senza sosta con l’accoppiata “Valley Of The Damned“/”Adjusting The Sun“. Il boato più grande Peter se lo prende con la straconosciuta e conclusiva “Roswell 47” e nel complesso gli Hypocrisy hanno davvero impressionato questa sera.
Gli Anthrax si possono solo amare: a loro non frega niente se sono davanti a 50mila persone ad aprire il Big Four o in un buco con 100 ubriachi che li aspettano, basta alzare gli ampli e attaccare con “Caught In A Mosh” per rendere qualsiasi set un successo. Volumi a palla e divertimento senza pensieri, con un paio di estratti dal nuovo disco e i soliti classiconi per i quali si va a un concerto degli Anthrax. Tutto nella norma? Assolutamente, con quel dio greco di Frankie Bello che canta meglio di un sacco di singer della scena anche se fa solo le backup vocals e Benante che pesta come un fabbro al solito. Mettiamoci anche un Joey Belladonna particolarmente ispirato che canta un pezzo di “The Ripper” (dei Judas Priest per gli ignoranti) mentre Scott Ian riffa “Madhouse” e un circle pit su “I Am The Law” che si allarga quasi fino al baretto laterale per un’ora coi controcazzi. Grandiosi.

Setlist Anthrax: Caught In A Mosh, Got The Time, Fight ‘Em Till You Can’t, Antisocial, Indians, The Devil You Know, Among The Living, Madhouse, I Am The Law.

Il parterre riempito a malapena da 400 persone accoglie a braccia aperte il ritorno in Italia dei Blind Guardian, una delle formazioni più avvezze ai sold out dell’Alcatraz da anni a questa parte durante i propri tour. Hansi Kursch è in serata: oltre a interagire e ringraziare di continuo i convenuti, tira fuori una prestazione vocale buonissima, che mostra la corda solo nel finale quando il generosissimo frontman lascia spazio alla folla. E’ in serata tutta la band a dire la verità e infatti la scaletta ne è la dimostrazione, con la graditissima sorpresa “The Last Candle” a testimoniare l’importanza che il gruppo stesso da sempre riserva agli appuntamenti dalle nostre parti. L’entusiasmo è continuo e la partecipazione continua e passionale, i Guardian se ne accorgono e non perdono occasione di far cantare il pubblico ben oltre il termine naturale dei pezzi (“Valhalla” sarà durata altri tre minuti almeno). Una perfomance solidissima quindi, caratterizzata da un sound convincente e potente che ha messo in evidenza anche l’abilità di Frederik Hemke, drummer oramai da 8 anni dei Bardi. Serata davvero gradevole, chi ha scelto di puntare ad altri eventi hard & heavy a sto giro ha cannato di brutto. Domani sarà il turno dei Megadeth (preceduti da Behemoth e Wasp) mentre giovedì toccherà a Kreator, Kyuss Lives! e molti altri.

Setlist Blind Guardian: Sacred Worlds, Welcome To Dying, Nightfall, Fly, Time Stands Still (at the Iron Hill), Tanelorn (Into the Void), Majesty, The Last Candle, Valhalla, A Past And Future Secret, Lord Of The Rings, Imaginations From The Other Side, War Of Wrath/Into The Storm, The Bard’s Song (In The Forest), Bright Eyes, Mirror Mirror.

J.C.

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