E’ davvero difficile spiegare a chi non li conosce davvero, cosa vuol dire assistere a un concerto dei Mr.Big. E’ riduttivo parlare dei Nostri come una delle migliori live band al mondo nel giro del Rock che conta, complicato presentare l’atmosfera di festa assoluta che si vive ai loro show, ingrato descriverli “solo” come quattro eccellenti esecutori nonchè polistrumentisti. La serata dell’Estragon ha avuto i crismi dell’evento, un happening che ha regalato emozioni, entusiasmo, coinvolgimento e una carica di adrenalina mostruosa. Di fronte a un pubblico numeroso ed eterogeneo (splendido il super giovanissimo sulle spalle crediamo di papà che suonava air drum e cantava nelle prime file), i Mr.Big propongono a Bologna una scaletta appena superiore alle due ore di durata, zeppa di improvvisazioni, interazioni, battute e soprattutto una dose immensa di divertimento provato dai Quattro on stage e trasmesso in pieno alla folla.
Eric Martin non era al massimo, in condizioni di salute precarie ha fatto qualcosa di straordinario nel reggere e lavorare d’esperienza nei momenti più complicati. Sudato come un saunista, ha dato veramente tutto fino all’ultimo, supportato da Gilbert e Sheenan veri e propri frontman anche loro insieme a Pat Torpey, batterista colossale ma anche vocalist niente male sulla sorprendente “Smoke On The Water” a strumenti invertiti. Non è mancata nessuna hit a partire dall’opener “Daddy, Brother, Lover, Little Boy“, che ha scatenato il delirio più assoluto nel mezzo del locale (livello superato solo dalla nuova “American Beauty” e dalla simbolica “Addicted To That Rush“) nonostante volumi in fase di netto assestamento, fino alla dannatamente calda (temperatura disumana dentro l’Estragon inclusa) “A Little Too Loose” per arrivare alle attesissime ballad “Just Take My Heart” e “To Be With You“, includendo la splendida “Shy Boy“, una chicca della vita per i super fan.
Se il Rock fosse insegnato nelle scuole, i Mr.Big dovrebbero essere docenti ed esempi da seguire: lunga vita.