I Muse si sono esibiti in concerto al Forum di Assago (Milano) per la prima di sei date previste in Italia. Lo show del 14 maggio 2016 ha permesso a Matt Bellamy e compagni di mostrare anche ai fan del nostro paese l’esagerata produzione che la band ha messo in piedi per questo tour.
Dodici droni sferici scendono dal tetto a inizio set, si colorano in modi diversi, si posizionano in posizioni differenti e fanno capire da subito a che razza di spettacolo staremo per assistere. Ci saranno altre trovate come il mega dirigibile (che a me ha ricordato il maialone volante di Roger Waters), come un impianto luci raramente visto al Forum in precedenza, come i teli che racchiudono il palco centrale (già, anche il palco centrale c’era) su cui vengono proiettate immagini e via dicendo…ma ciò che rende i Muse la più grande rock band contemporanea da qualche anno a questa parte è l’abilità dei tre sul palco.
Posto che Matt Bellamy sia un toccato da dio, un predestinato, un fenomeno e tutto quant’altro volete (una voce così e un’abilità chitarristica simile significano solo l’esser stato scelto dagli Dei), sono Chris Wolstenholme e Dominic Howard (e anche il turnista live Morgan Nicholls via) a fare dei Muse un trio assolutamente imbattibile dal vivo. L’impatto è spaventoso, molto più potente e diretto di molte band hard & heavy attualmente in circolazione.
L’abilità e la coesione che dimostrano è la chiave vincente per farli considerare i “nuovi” U2 a pieno titolo (potrei anche dire i Rush del pop-rock, ma poi mi tirerebbero le molotov). Come la band di Bono infatti, i Nostri sono riusciti nel tempo non solo a creare un sound unico e distinguibile (che mischia alternative rock, elettronica e pop in un modo perfetto), ma anche a sperimentare e alzare il livello delle produzioni live esattamente come gli U2 fecero negli anni novanta (e come, a dire il vero, continuano a fare visto quanto messo in piedi con il 360° e il recente Innocence + Experience Tour). Oltre questo, i Muse piacciono a tutti, a un pubblico trasversale che comprende il casual listener e il rockettaro analitico e amante dei virtuosismi.
Essere paragonati ai Queen, ai Pink Floyd e, appunto, agli U2, non è solo un giochino per riassumere in breve cosa siano i Muse in questo momento. Il loro successo globale è solo una logica conseguenza di un gruppo che vede in Bellamy una delle figure musicali più importanti degli ultimi dieci anni, capace di essere considerato un autentico guitar hero e un singer poliedrico dall’abilità indiscussa.
E pensare che, dopotutto, a me su disco i Muse rompono pure i coglioni dopo un paio di pezzi…ma posso dire, con pochi dubbi di smentita, che il Drones World Tour sarà sicuramente in cima nella mia classifica di fine anno relativa ai concerti top del 2016. Massima stima e rispetto.
Drones / Psycho
Reapers
Plug In Baby
Dead Inside
Citizen Erased
The 2nd Law: Isolated System
The Handler
Supermassive Black Hole
Prelude
Starlight
Munich Jam
Madness
Interlude
Hysteria/Back In Black (AC/DC)
[JFK] / Defector
Time Is Running Out
Uprising
The Globalist / Drones (Reprise)
Take A Bow
Mercy
Knights Of Cydonia